Quante volte ho sentito, abbiamo sentito parlare di soluzioni terapeutiche “innovative” per la cura, o addirittura la remissione del diabete? Tante, tante volte, e in attesa di una svolta concreta nello scenario medico-scientifico noi continuiamo a farci le nostre belle e buone iniezioni di insulina ed i relativi controlli della glicemia. In tal senso voglio raccontare un episodio di cinque anni addietro: mi trovavo al centro diabetico per il controllo di routine, e durante il colloquio con il medico, il professionista mi disse che entro cinque anni la forma di diabete tipo 1 autoimmune, la mia, sarebbe stata debellata. Or bene sono passati i fatidici cinque anni ed io mi trovo sempre col diabete, e con la stessa terapia, annessi e connessi di prima. Che dire? Capisco il desiderio di dare un po’ di fiducia nel futuro all’assistito, ma ritengo che andrebbero un poco calibrati i livelli di qualità nella risposta, anche perché le ferite da illusione/illusioni sono dure da rimarginare,e comunque lasciano dei segni, delle cicatrici nella mente della persona. Quindi bisogna pensare bene prima di comunicare, soprattutto quando si parla della vita, delle aspettative di vita legate a malattie che lasciano il segno.