La mia personale convinzione, quando si parla di diabete e di viverlo tutti i giorni, è che occorre avere un approccio pragmatico e ordinato nelle situazioni ed eventi succedenti nell’arco della giornata. Io non sono sempre stato ordinato nella mia vita, anzi quasi mai, ma su alcuni punti ho cercato di esserlo: le iniezioni d’insulina e l’alimentazione regolare.
Debbo ammettere che per sei anni circa ho fatto di peggio: saltavo a volte le iniezioni e anche i pasti: questo è successo dopo la morte di mia madre; erano anni in cui vivevo solo ed ero caduto in uno stato di seria depressione; passavo i fine settimana a dormire anche quattordici ore di fila e non mi controllavo per niente la glicemia.
Lo stato di cose riportato aveva gettato le basi per le future complicanze generate da un lungo scompenso del diabete, e che avrei poi pagato negli anni a seguire con la retinopatia e attacco ischemico transitorio solo per fare degli esempi.
La ragione per cui richiamo la pratica dell’ordine nella vita diabetica è suffragata da questo mio vissuto e ciò voglio riportare come un’esperienza non da insegnare ma testimonianza di un percorso da evitare per una vita con meno sorprese sgradite possibili.