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Il proseguito di quanto scritto ieri parte da un valore universale per saper amare occorre in primo luogo amare se stessi; e per tanti anni io non mi sono amato, ho trascurato la mia salute e in primo luogo il diabete. Dal 1981 fino al 1996, quindi per quindici anni, non mi sono mai controllato la glicemia sia da solo che presso una struttura sanitaria, e la stessa cosa ho fatto per ogni esame diagnostico o simili. La generazione di questo mio comportamento era dovuta alla perdita di fiducia verso la possibilità dei medici di riuscire a trovare un equilibrio nel mio diabete, per diciassette anni facevo controlli su controlli, prove su prove della glicemia, dell’insulina, della dieta senza riuscire a trovare una soluzione decente; al compiere dei vent’anni mi ero logorato l’animo e rigettavo ogni forma di monitoraggio clinico. Questo comportamento getto nello sconforto e depressione mia madre, e due anni dopo la sua morte a seguito di un’ipoglicemia venni portato d’urgenza al pronto soccorso; in quell’occasione oltre al medico era presente anche una psicologa che fece la predica a mio padre e a mia sorella, dicendo loro che io cercavo di suicidarmi perché la mia noncuranza del diabete avrebbe portato conseguenze gravi per la salute, io firmai per uscire dall’ospedale subito e tutto finì senza nulla di fatto

A chi legge risparmio ulteriori particolari e voglio sottolineare un fatto: grazie all’amore si può affrontare qualsiasi ostacolo e sgombrare il campo da paure e difficoltà; è importante essere consapevoli della forza dell’amore, se questo non accade capita come di perdere i migliori anni e tutto si fa poi difficile ed arduo.