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Il diabete e le paure che lo accompagnano: ve ne possono essere diverse non c’è una definizione univoca in questo senso. La mia paura fin dall’insorgere della malattia erano gli aghi ed oggetti acuminati: coltelli, forbici e simili; e tutte le volte cui venivo sottoposto ad un prelievo del sangue era per me un autentico dramma. La stessa cosa avveniva quando dovevo fare l’iniezione d’insulina: avevo paura anche di questa, ma almeno il vantaggio durante la mia infanzia era costituito da una puntura sola al dì.

L’arrivo dell’adolescenza ha rappresentato per me il salto di qualità: vuoi per gli anni che passano, vuoi per avere l’indipendenza necessaria nella vita di tutti i giorni, all’età di quindici anni cominciai a iniettarmi l’insulina da solo. Al principio non era facile perché la siringa all’epoca (1976) era di vetro pesante con un ago piccolo ma non proprio sottile, ma la necessità fa il salto.

Racconto queste cose per condividere coi lettori un stato frequente e che col tempo passa, o si riduce. Oggi quando vado a fare i prelievi del  sangue,  mediamente sei volte l’anno, la paura è passata, resta un poco di fastidio quando capita di dover ripetere l’operazione causa le mie vene difficili da identificare in quanto profonde, ma è tutta un’altra storia.

Un pensiero su “Ago”
  1. Mia figlia, che usa il microinfusore ,è spaventatissima dal possibile dolore. Ogni cambio di ago cannula mettiamo un ora prima un pò di EMLA e risolviamo abbastanza. Ma la crema in questione costa una cifra abbastanza alta che vi confesso mi pesa un pò. Pazienza però se riesco almeno a toglierli qualche fastidio. Un saluto a tutti Mariangela
    P.s. io passo di qui ogni santo giorno

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