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Ieri il referto degli esami di laboratorio per il controllo artrite reumatoide ha confermato la riaccensione del processo infiammatorio: per fortuna mi sono mosso in tempo a prendere contatto il reumatologo così da contenere i danni, come dicevo ieri, con le necessarie terapie. La fase attuale richiede da parte mia un controllo costante della glicemia per arginare gli effetti dell’artrite sul compenso glicemico del diabete. Il modo che ho impiegato per fare questo è il seguente: intensificazione del monitoraggio glicemico con sei controlli al dì per una settimana; innesto del sensore glicemico per avere un prospetto pieno delle giornate; cercare di mantenere lo stress da riacutizzazione del dolore sia con l’impiego di antidolorifici (tramadolo) che attraverso la somministrazione di benzodiazepine prima di coricarmi.

L’esperienza fin qui vissuta di coabitazione delle due malattie mi ha insegnato che il periodo più delicato è la prima settimana di trattamento terapeutico, poi altri fattori da prendere in considerazione sono: il livello di pressione arteriosa e pulsazioni (di solito in aumento), oltre all’alimentazione tendente allo scarso. Insomma diverse iniziative per mettere ancora una volta la pezza nei confronti di una condizione aimè ciclica: l’aver a che fare con patologie croniche.