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Cambiare gli schemi mentali: da quando uso il microinfusore, l’approccio con l’insulina ha visto dei cambiamenti degni di nota rispetto alla fase precedente con l’impiego della penna per l’iniezione. La fase precedente era contrassegnata, generalmente da quattro iniezioni, di cui due con insulina rapida prima di colazione e cena, una premiscelata intermedia a pranzo, infine la basale alle ore 21; il dosaggio era variabile secondo il risultato glicemico.

Oggi con l’impiego del microinfusore faccio dei boli (infusione d’insulina) prima dei pasti a base 4 unità e nell’arco delle 24 ore una somministrazione insulinica basale a diverse velocità per un totale di 15.2 unità. Il punto che fa la differenza è dovuto alla costante erogazione d’insulina e a una migliore quantificazione del farmaco in rapporto al consumo di carboidrati, così da rendere agevole il controllo e il buon compenso della glicemia.

La settimana lasciata alle spalle ha visto la media dei valori glicemici assestarsi su 159 mg/dl, senza dislivelli superiori ai 300 mg/dl; la punta massima è stata 289 mg/dl alle 6 del mattino il 16/9 e la minima 62 mg/dl alle ore 12.30 del 18/9; quindi ancora un buon periodo che conferma la tendenza sul lungo periodo di mantenimento armonico del diabete. Un fatto che rimane inalterato con le variazioni della glicemia, quando supera la soglia di 200 mg/dl e scendono sotto 80 mg/dl, è il dolore gastrico e il reflusso accompagnato da una difficoltà a deglutire e nel processo digestivo complessivo. La causa di questi sintomi è senz’altro legata a una neuropatia autonomica diabetica e all’impiego nel passato di farmaci FANS con effetti lesivi delle pareti interne dello stomaco.