Le vita non è sempre a colori, il cielo a volte è sereno in altre occasioni vi sono nuvole, poi piove o nevica e la rappresentazione della commedia umana si fa a volte di risate altre di pianti poi, presto o lentamente, si va avanti. Il diabete essendo per alcuni parte del vivere quotidiano è oscillante e mutevole per cause note o ignote alla odierna umana conoscenza.
La settimana appena passata ha visto la media dei miei valori glicemici pari a 181 mg/dl, il rialzo della glicemia si è registrato verso il fine settimana: venerdì scorso ho avuto un picco massimo a 363 mg/dl prima di pranzo, causa un mio errore di calcolo del bolo fatto prima dello spuntino di metà mattinata; poi la situazione prima di cena è tornata a normalizzarsi con 201 mg/dl.
L’episodio invece inspiegabile l’ho vissuto sabato scorso: prima di pranzo (ore 13,30) la glicemia era 167, il pasto pesava 70 grammi di carboidrati e ho fatto 4,8 unità di bolo; verso le ore 16 avvertivo un nodo alla gola, mal di stomaco e acidità a quel punto ho rifatto il controllo e il livello dello zucchero nel sangue era a 237 mg/dl, azione seguente con bolo correttivo di 0,9 unità d’insulina. Il tempo passa e alle ore 18,20 avverto tachicardia, fatica a respirare, muscolatura delle gambe dolenti e affaticate, nonché nervosismo; ricontrollo della glicemia e risultato pari a 352 mg/dl. Le cose che ho fatto: 3 unità di insulina iniettate con penna e 5,5 di bolo poi ho aspettato un’ora prima di cenare e contestualmente un bolo temporaneo basale di un’unità fino alle ore 21.
Al fare della notte la situazione si è normalizzata e il valore della glicemia risultava di 174 mg/dl: dimenticavo di aggiungere che non vi erano occlusioni nell’infusione dell’insulina.
Il fatto più rilevante di tutta la situazione appena descritta riguarda l’intensità del malessere avvertito durante l’episodio iperglicemico, nella iattura c’è almeno di positivo l’avvertire della comparsa dei sintomi che portano all’alterazione dei valori della glicemia, cosa che un tempo non accadeva se non quando andavo in chetoacidosi grave.