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L’atto regionale che espongo pubblicizzando il comunicato stampa è uno dei tanti presentati recentemente un pò in tutte le regioni d’Italia. Il peso politico-elettorale del diabete è sempre più evidente poiché investe e interessa ormai milioni di persone (il tipo 2)

Bologna, 30 set. – (Adnkronos) – Intervenire affinche’ anche i pazienti diabetici di ‘tipo due’ possano essere riforniti gratuitamente delle strisce reattive o messi in condizione di poterle acquistarle dalla Ausl a un prezzo piu’ accessibile e, data la vastita’ delle persone vincolate all’uso di questi farmaci, sgravare almeno in parte tali cittadini da queste spese: sono i due obiettivi di un’interrogazione alla Giunta della Regione Emilia Romagna presentata da Galeazzo Bignami, del gruppo del Pdl.

Il documento segnala come, in base alla legge 115/87, agli insulino-dipendenti, definiti diabetici di ‘tipo uno’, vengano forniti i farmaci e i presidi medici necessari alla cura della patologia, in modo totalmente gratuito, mentre tale gratuita’ non viene concessa a chi e’ affetto da diabete senile, detto di ‘tipo due’. Si tratta di persone, si legge in una nota, nella quasi totalita’ pensionati, soggette all’uso degli ipoglicemizzanti, in quanto a esse non vengono fornite a titolo gratuito le strisce reattive, atte a controllare i valori glicemici attraverso il riflettometro.

Bignami ricorda come la confezione di strisce reattive venga venduta, insieme alle lancette, in farmacia a un costo di circa 40 euro, mentre l’Ausl puo’ acquistarle a un prezzo notevolmente inferiore.

Non so se l’interrogazione riceverà una risposta, alcune osservazioni debbo però farle. La ragione per cui a chi, come me, ha il diabete tipo 1 e viene fornita copertura per le strisce reattive lancette pungidito è che l’organismo produce 0 insulina e occorre iniettare l’ormone artificiale per suffragare la mancanza, quindi il controllo del livello di zucchero nel sangue è basilare per cercare di tenere in equilibrio la malattia e fare la dose giusta da fare. Un punto che nessuno ricorda più, e lo faccio io, è che per avere un controllo adeguato il monitoraggio andrebbe fatto sette volte al dì: prima di colazione, pranzo, cena e di coricarsi; poi due ore dopo I pasti principali. La realtà odierna, per ragioni di costi, porta a fornire uan quantitativo di strisce che consente solo quattro controlli giornalieri anziché sette.

La comunità medica ha affermato come l’autocontrollo domiciliare per la stragrande maggioranza dei diabetici di tipo 2 risulti inutile per mantenere sotto controllo il diabete, nel loro caso la prima regola fondamentale è tenere monitorata la dieta e l’apporto di carboidrati nell’alimentazione quotidiana assieme all’esercizio fisico.