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Un giorno oggi che ricorda, formalmente, l’inizio dell’inverno, un periodo dell’anno come gli altri ma da osservare con particolare attenzione per diversi riflessi possibili nella vita di un diabetico. La più frequente osservazione riguarda l’associazione clima freddo con infezioni alle vie respiratorie, influenza e bronchite, febbre, tutti stati tipici della fase invernale e che possono procurare non solo fastidi per il diabete, ma anche complicazioni patologiche una volta trascurate possono incidere pesantemente sulla nostra salute.

La cosa invece forse poco nota concerne un possibile peggioramento del compenso glicemico e dell’emoglobina glicata durante i mesi più rigidi dell’anno; non che le cifre risultino particolarmente estreme, ma il dato va letto nel contesto in cui si forma. Probabilmente una delle cause è da ricercare nella maggiore sedentarietà, quindi facendo meno movimento e attività il riflesso sulla glicemia va a farsi notare messo assieme ad un’alimentazione più ricca di carboidrati e grassi del solito.

Il fattore fermo fisico non è il solo a creare possibili problemi sull’equilibrio glicemico: secondo recenti ricerche pare che la rigidità climatica come fa rendere la pressione arteriosa particolarmente difficile da mantenere nella norma, produce un effetto analogo nello smaltimento degli zuccheri presenti nelle nostre arterie, ecco perché durante l’inverno è opportuno fare qualche controllo glicemico supplementare così da capire se manteniamo l’armonia ed equilibrio glicemico nel periodo. Un approccio del genere va tenuto in mente e applicato sia per quanto fanno l’insulina con la penna o siringa, sia per coloro che utilizzano il microinfusore.