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Sono fresco d’esame, ieri ho effettuato la fluorangiografia retinica. La fluorangiografia è un esame  importante per la diagnosi di determinate alterazioni dei vasi retinici. Tale esame infatti permette al medico oculista di individuare la presenza di zone ischemiche (ovvero non irrorate dal sangue) la presenza di neovasi (ovvero vasi nuovi) che possono essere pericolosi per la salute della retina.
E’ proprio grazie alla fluorangiografia che il medico può predisporre una precisa mappa delle zone da dover eventualmente trattare con il laser (in caso per esempio di retinopatia diabetica).

L’esame in questione lo faccio regolarmente ogni anno su richiesta del medico oculista, in quanto anni fa fui colpito da retinopatia diabetica proliferante essudativa, e da quel momento per bloccare la diffusione delle ischemie lungo la retina, con conseguente perdita della vista, dovetti effettuare ben ventidue sedute laser per arrestare il predetto processo. Poi da quel momento, ogni anno, prima della regolare visita oculistica faccio l’esame della fluorangiografia.

L’esame in questione si esegue in regime ambulatoriale e non richiede preparazioni o analisi salvo diversa indicazione del medico. Vengono instillati dei colliri midriatici per la dilatazione (l’effetto è lo stesso che si ha nella dilatazione per il controllo del fondo dell’occhio durante la visita oculistica). Al momento dell’esame il paziente viene fatto accomodare in ambulatorio, seduto davanti al fluorangiografo. Un medico preposto inietterà un liquido di contrasto in vena nel braccio del paziente (i mezzi usati sono la fluoresceina o l’indocianina a seconda dell’indicazione del medico). Una volta che il mezzo di contrasto è entrato in circolo e ha raggiunto i vasi della retina, viene “attivato” da un particolare tipo di luce. In questo modo vengono messe in risalto zone di ipo e iperfluorescenza. Ciò consente al medico di valutare lo stato di salute vascolare della retina. Nel corso dell’esame il medico scatta delle fotografie delle zone retiniche interessate da eventuali alterazioni.

Io ho più album di foto della mia retina che di me stesso ormai e tra una settimana andrò a ritirare il referto dell’esame per poi farlo vedere all’oculista che mi segue. Alla luce del buon compenso glicemico la situazione non dovrebbe essere peggiorata, almeno questa è la sensazione, non resta che aspettare.