Il fascicolo Sanitario Elettronico tema della puntata odierna del blog. Sono entrato a far parte dei tester dello strumento in questione che, secondo le indicazioni emanate dalle autorità nazionali e regionali, è un luogo di stoccaggio informatico di tutti miei dati sanitari (esami, diagnostica, visite mediche, ricoveri ospedalieri) accessibili oltre che a me al personale medico autorizzato. Sulla carta, par don sul computer una grande comodità sì perché avere un archivio attivo e ben strutturato sempre disponibile alla bisogna è importante per tutti i momenti in cui questo serve, ad esempio la particolare occasione di un accertamento sanitario sul diabete laddove il medico ha bisogno di conoscere l’evoluzione dell’emoglobina glicata.
E fin qui le premesse sono stimolanti, quindi vado per accedere con le mie password e pin così da vedere cosa c’è dentro al fascicolo sanitario elettronico, in considerazione della mia lunga anagrafe sanitaria penso che i dati riferiti agli ultimi anni siano presenti. Ecco si apre la finestra dell’archivio e…sorpresa: c’è poco e niente! Così vengo a sapere la Regione offre lo spazio di memoria fisica per lo stoccaggio delle informazioni e dal momento dell’attivazione verranno immessi i dati relativi a prestazioni sanitarie effettuate. Intanto, se voglio e posso, posso fare l’upload dei miei file. Per fortuna ho di mio un fascicolo sanitario elettronico personale da sette anni, e da precursore mi ero già organizzato facendo cosa utile anche ai medici che mi hanno in carico. Il mio archivio sanitario digitale è suddiviso per materia e patologie, così almeno inserirò i documenti nel fascicolo vuoto.
Racconto questa breve cronaca perché, se le cose non cambieranno, i prossimi fruitori del servizio, una volta uscito dalla fase di prova, potrebbero trovarsi nella stessa condizione e così ci si può preparare prima all’evento.