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Puntuale ogni anno con l’allungamento delle giornate e la conseguente esposizione solare combinata al vento si ripresenta il problema dell’occhio “secco” e della fotofobia: due condizioni negli ultimi giorni diventano assai frequenti nell’arco della giornata, nonostante i mie accorgimenti pratici. Il primo vede l’applicazione della lacrime artificiali dalle tre alle quattro volte al dì, e tra queste somministrazioni faccio costanti “strizzamenti” delle palpebre per aiutare la lubrificazione degli occhi, oltre ad un leggera pressione con la punta del dito medio sulla ghiandola lacrimale. L’insieme di queste azioni porta a un breve sollievo da dopo poco la situazione si ripropone pari pari.

Come da precedenti post ho scritto l’occhio secco è un problema che si può presentare con l’avanzare degli anni e una lunga anzianità di diabete, lo stesso sintomo è legato all’artrite reumatoide, patologia autoimmune di cui soffro.

E mentre si rinsecchisce l’occhio da un anno a questa parte sono anche accompagnato da una ulteriore seccatura, se così posso definirla, originata dai piedi. Le mie articolazioni periferiche estreme, oltre ad avere subito importanti deformazioni sempre per via dell’artrite reumatoide, di recente sono sempre dolenti nelle falangi e nel plantare dell’arto. L’atto di camminare lo compio spesso con fatica e sforzo.

Il prossimo venerdì ho appuntamento per una visita dal medico fisiatra consigliata dal mio reumatologo, come gia sei mesi addietro mi venne certificato il piede diabetico dal medico specializzato. Al di là della sequenza di riconoscimenti e problemi vorrei tanto poter recuperare un poco di funzionalità articolare, ma non sono molto fiducioso in proposito.

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