Siamo tutti di passaggio e quale ricorrenza meglio rappresenta uno stato umano come la Pasqua nel susseguirsi dei, mesi e stagioni? Mentre si festeggia la celebrazione pasquale raddoppio l’evento con un buon compenso glicemico contestuale alle libagioni del periodo. L’unica nota stonata legata a queste giornate riguarda l’elevato livello di reflusso gastroesofageo e acidità, senz’altro provocato da piatti elaborati con carburazione lenta. L’aiutino più che l’amaro a fine pasto me lo ha dato il signor Gaviscon advance a tripla azione, anche l’effetto mappazza sullo stomaco è stato duro da smaltire.
Insomma la Pasqua del cinquantenario è passata con una media dei valori settimanali glicemici pari a 150 mg/dl, e sono proprio curioso di vedere, tra qualche settimana il risultato dell’emoglobina glicata per avere ragione di queste risultati di mantenimento ottimi nel loro insieme. All’ultimo controllo il valore riscontrato era pari a 6.3.
Per mantenere un livello adeguato di glicemia ho agito sul microinfusore calibrando il bolo per il pranzo e il bolo basale mediante un onda doppia al pasto di 5,3 unità per 96 grammi di carboidrati poi siccome verso il tardo pomeriggio riscontro un impennamento della glicemia, ho programmato un bolo basale temporaneo di un’unità d’insulina all’ora per 150 minuti. Articolando in questo modo la gestione dell’infusione insulinica a colazione avevo di glicemia 160, pranzo 140, cena 170, infine prima di andare a dormire 175.
Nella primavera del corpo e dello spirito la cosa migliore da fare per eliminare le calorie accumulate nei pranzi pasquali è muoversi come meglio si crede può, non occorrono effetti speciali e strumenti mirabolanti, basta anche solo camminare almeno mezz’ora per star già meglio, poi l’immaginazione aiuta a trovare altre cose da fare, e nell’epoca della bricomania magari qualche lavoro domestico o fai da te incrementa il consumo di energia e torna utile per la salute, così da non restare ipnotizzati davanti allo schermo del televisore.
[ad#Simple]