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Ieri ho fatto controllare le mie estremità presso l’ambulatorio del piede diabetico dopo che poco più di tre settimane fa avevo riscontrato una perdita di sangue sul lato sinistro del secondo dito nell’arto medesimo. L’escoriazione l’avevo disinfettata con un prodotto topico a base di clorexidina e dopo un giorno era cessata la perdita ematica. Sulla questione del piede diabetico non si scherza, anche perché nel mio caso convivono putroppo altri fattori che rendono l’arto di difficile gestione come: le deformazioni provocate dagli attacchi dell’artrite reumatoide e il gonfiore articolare provocato dall’insufficienza renale cronica. Infatti dopo poco tempo che indosso le calzature sento i piedi sofferenti e dolenti.

Il controllo del medico diabetologo specializzato nel piede diabetico non ha evidenziato alcun punto critico oltre alla già nota ipercheratosi plantare, la cosa è molto importante perché il mio timore è sempre quello di non incorrere in infezioni e simili, tali da portare a conseguenze critiche per la salute dell’arto e l’autonomia funzionale stessa.

Per queste ragioni non appena avverto qualcosa di critico: tagli, ferite e simili, subito mi muovo per far controllare l’articolazione. Non è il caso di aspettare e lasciar correre le cose. Poi proprio in questi giorni il dolore al piede sinistro è stato tale da indurmi a restare in casa convalescente proprio a causa della difficoltà nel movimento come in riposo. Andando per esclusione, comimcio a credere che la dolenza degli arti inferiori sia probabilmente da imputare all’artrite reumattoide: comunque a fine maggio ho già fissato l’appuntamento con il reumatologo, in quella sede cercherò di di avere delle risposte.