Nel cuore dell’estate non so se è l’effetto del caldo che fa vedere miraggi e pensare a cose strambe, oppure la condizione di relax esercitata dal diabete in stato di pace metabolica e individuale ma sorgono alla mente strani ragionamenti avulsi dal contesto generale e tali da far insospettire in certi momenti sul reale equilibrio raggiunto dal sottoscritto.
Dal mio osservatorio mi sembra di capire come quest’anno la presenza in città e dintorni sia aumentata rispetto ai periodo di ferragosto degli anni precedenti, comunque sia seguendo i vari notiziari le informazioni si contraddicono: da un lato si afferma che le presenze sono aumentate e dall’altro l’esatto contrario; insomma come sempre la verità sta nel mezzo, ogni individuo, famiglia deve fare tornare i conti e siccome la ripresa è ancora una volta in salita si cerca dove si può di risparmiare energie per momenti più impegnativi.
Ritorno al tema vacanza. L’esposizione al sole porta molto persone, quando ci si mette in tenuta da spiaggia, ad avere una maggiore attenzione e cura per la propria pelle e corpo: creme solari e protettive tanto per esemplificare, cura delle mani e piedi. Io non ho mai fatto manicure, pedicure per un semplice motivo: non incorrere ad infezioni nelle articolazioni periferiche ed un diabetico deve sempre sapere quanto è importante tenere curati i piedi sia sotto il profilo della buona compensazione glicemica come nell’evitare tagli, ferite e scottature, abrasioni quale veicolo possibile di sepsi all’arto. Allora per mantenere le mani e piedi ben curati ci deve rivolgere a persone professionalmente preparate e certificate, come ad esempio il podologo, e in questo periodo di vacanze, in particolare nelle località affollate del mare, notiamo spesso passare tra gli ombrelloni sedicenti massaggiatori, e improvvisati pedicure, oppure tatuatori di dubbia pratica che vogliono metterci le mani addosso con grossi rischi per la nostra salute e integrità, anche se a poco prezzo. Ricordo solo una cosa: oltre ai piedi anche l’epidermide è importante e delicata per un diabetico, e no sta a me dare lezioni sul tema perché ciascuno di noi ha il proprio tipo e fototipo di pelle, ma quando siamo esposti per lunghi periodi al sole è doveroso proteggersi con adeguate creme solari. Io da ragazzo odiavo le creme di qualsiasi tipo e specie, come non mi piaceva stare al mare a prendere il sole, in aggiunta a questo sono un fototipo 1, il più delicato, quindi andavo incontro a scottature ed eritemi solari fin dal primo giorno, inoltre con il passare degli anni il rischio di veder sviluppare nevi melanocitici, cosa poi avvenuta sul piede destro. Anche per i tatuaggi vale la stessa regola: nulla di contrario nel farli per un diabetico, ma sempre attenzione a chi li fa, ovvero dobbiamo rivolgerci a persone preparate e che hanno cura della massima igiene personale e della strumentazione utilizzate onde evitare di contrarre infezioni, inoltre quando ci facciamo tatuare dobbiamo sapere in quel periodo se la glicemia è compensata e sotto controllo, per una rapida ricomposizione delle eventuali ferite post intervento.
Alla base ogni considerazione, avviso e regola c’è comunque sempre una sola cosa da fare: avere cura di noi stessi; se manchiamo, siamo incuranti e ce ne freghiamo di tutto, ogni voce o scritto diventa aria al vento che disperderà la sua traccia nell’infinito, ma non è sempre detto. A volte capita l’effetto boomerang, e magari ti arriva una botta alla nuca tale da farti improvvisamente cambiare strada, percorso prima che sia troppo tardi. Può succedere, non sempre succede.
[ad#Simple]