La vita con il diabete e fatta, tra le altre cose, di una lunga serie di esami, prelievi del sangue e altre prove diagnostiche da affrontare, alcune dolorose altre meno o per niente. La crescita di un diabetico ad esordio infantile o adolescenziale, verso l’età della ragione e dopo tanti anni di anzianità con la malattia porta, nella stragrande maggioranza dei casi, ed io sono nella categoria, ad riscontrare una neuropatia diabetica detta “autonomica” e che investe vari aspetti della sensibilità del nostro organismo nei suoi centri di sensibilità e nel tratto gastrointestinale, solo per fare alcuni sommari esempi.
L’argomento specifico al centro dell’odierna riflessione riguarda la percezione del dolore nel diabetico di lungo corso e la sensibilità allo stesso. Nel corso degli ultimi dieci anni di vita in particolare ho notato in me un minor senso del dolore rispetto ad altre persone, e questo si è ancor più reso evidente a fronte di esami e diagnostica particolarmente invasivi e che procuravano dolore. Or bene per quanti non sono avvezzi a tali stati la cosa può apparire come una sorta di vantaggio: non senti il male e meno male viene a dire; ma in realtà il fatto non è positivo, anzi avvertire fastidio, dolore o altro è un campanello d’allarme lanciato al cervello per dirci: occorre fare qualcosa; e lo stesso problema si ripropone, come ho già scritto, sulla ridotta sensibilità all’arrivo di una ipoglicemia, e questo lato del problema com’è noto diventa il più pesante per un diabetico, ragion per cui tra le altre cose ho optato per il sistema integrato oggi in uso microinfusore più Holter glicemico.
Allora quali sono i possibili accorgimenti e soluzioni al problema testé descritto? La presa di coscienza di avere una ridotta percezione del dolore per i motivi sopra detti porta a prestare una maggiore attenzione verso i sintomi che registriamo, un esempio: avere un’otite in condizioni normali fa sentire una male notevole, nel caso mio giorni addietro accusavo un leggero fastidio, ma memore della condizione diabetica sono andato dal medico per descrivergli la sintomatologia e l’insieme di problemi, così lui è potuto intervenire in modo adeguato per curare il malessere.
Ecco il comandamento da osservare è questo: appena avvertiamo un dolore in punti sensibili ripetuto nell’arco della giornata e per qualche giorno ricordiamoci che lo percepiamo al 10% della sua portata e quindi non esitiamo a contattare il medico per gestire la situazione. Dietro a sintomi ridotti si possono nascondere insidie non proprio innocue per noi stessi.
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