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Che scatole, per la precisione due una 20 x 10 cm e l’altra un poco più piccola, poi un manuale di dimensioni simili allo Zingarelli minore, ma dentro ci sta tutto. Di cosa parlo? Del packaging contenente il microinfusore e sensore glicemico. Pensavate al regalo di Natale forse? Eh no i tempi non sono ancora maturi anche se per quest’anno ho fatto delle richieste a tema per meglio affrontare l’anno che sta arrivando: un pallet di vasellina e preparazione H assieme a tanto Gaviscon Advance. Insomma prevenire è sempre meglio che curare.

Siccome mi hanno detto che la miglior terapia per il diabete è ridere ho voluto riderci su con gli argomenti che si conficcano sotto pelle in queste ore e giorni, ma la partenza con il microinfusore non è casuale sì perché in questi momenti d’anniversari grandi, medi e piccoli ne ricorre uno personale: il secondo anno di vita la pompa insulinica. E quando una data mi aiuta a migliorare la vita attraverso una ottimale gestione e conoscenza del problema, beh far festa è il minimo e condividerla da il massimo. Allora lo faccio a cominciare dal mantenimento di un livello godevole e buono dell’emoglobina glicata (HbA1c) che nel corso di questi due anni è oscillata tra 6.3 a 7; per poi passare a poter alimentarmi, muovermi senza stress e riuscendo a mantenere la glicemia nei parametri e limiti contenuti all’interno del codice diabetico.

Poi certo problemi ce  ne sono stati e gli attenti lettori del blog li avranno letti in quanto ho sempre scritto tutti i passaggi positivi e critici di questo mio percorso di vita assieme al microinfusore Paradigm 554 Veo marcato Medtronic. I temi posti dall’impiego dello strumento di somministrazione sono tanti e riesaminandoli mi sono reso conto che alcuni li ho trattati poco e altri addirittura ignorati, quindi a partire dalle prossime settimane onda su onda affronterò, a mò d’esempio, i boli nelle loro varie forme e dimensioni per cominciare e perché mettere dei limiti?
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