Default Featured Image

Ho una certa resistenza al dolore fisico e con il passare degli anni la sento aumentata, ma c’è una eccezione molto marcata che fa la differenza: si tratta della manifestazione  improvvisa e lacerante dei sintomi della gastrite fatta , come da manuale, da dolore sordo e bruciore di stomaco nella parte superiore dell’addome, il quale può migliorare oppure peggiorare dopo i pasti, nausea, vomito diminuzione dell’appetito, eruttazione e gonfiore, senso di stomaco pieno dopo i pasti, dimagrimento.

Ecco la prima parte di questi sintomi e apparsa in tutta la sua violenza nella sera del 31 dicembre e del 1 gennaio, senza avere conseguenze, per fortuna, sulla glicemia, rendendomi debole così tanto da farmi stare a  letto per cercare di sopportare il dolore, ma senza sortire alcun effetto. Il trattamento farmacologico che assumo ogni giorno: una compressa di Lansox e Gaviscon dopo i pasti,  pare cominci a non essere più sufficiente.

Il diabete di tipo 1 di lunga durata nel tempo, come nel mio caso,  e con diversi episodi di scompenso glicemico e DKA (chetoacidosi), porta a far emergere una gastrite cronica, reflusso e ernia iatale. Altra ragione in più per cercare il più possibile di volersi bene e tenere monitorata la glicemia.

Sempre per restare nel tema un’altra complicanza scaturita dal diabete 1 è rappresentata dalla gastrite cronica atrofica autoimmune, una condizione degenerativa molto seria e che interessa una percentuale  minima di noi diabetici, al contrario della gastrite cronica erosiva. Resta comunque con il passare del tempo e della storia di ciascuno di noi la necessità di fare attenzione alla presenza di sintomi sospetti e alla frequenza, ricorrenza degli episodi di chetoacidosi, nonché dall’assunzione di farmaci in quantità come i cosiddetti FANS, ma anche anche la stessa aspirina e cardioaspirina. Qualora si dovessero presentare condizioni simili occorre parlarne con il proprio medico per approntare i percorsi diagnostici necessari.

[ad#Simple]