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Ieri mi è arrivato il referto con gli esami di laboratorio richiesti dal diabetologo sei mesi or sono per la visita che ho in programma tra pochi giorni. Il dato più importante tra tutti gli altri riguarda il valore dell’emoglobina glicata, pari a 6.8; un fatto molto importante in quanto ancora una volta conferma la buona stabilità del diabete e compenso glicemico dal momento in cui sono passato all’impego del microinfusore d’insulina nella mia vita quotidiana.

Ripercorrendo i vari passi del mio cammino alla ricerca di un equilibrio decente con il diabete l’uso del microinfusore rappresenta la tappa attuale raggiunta, ma prima di questa ce ne sono state altre altrettanto fondamentali e senza le quali non sarei oggi qui a poter rimarcare l’esito raggiunto. La prima e più importante: la maturazione in me della volontà di poter dominare la malattia e la motivazione nel farlo resa possiibile dal voler avere una vita senza limitazioni di movimento e privazioni della mia autonomia derivanti da fattori invalidanti gravi per via degli effetti di un diabete scompensato e aggravato da complicanze irreparabili. L’impegno poi è proseguito con la ricerca di risposte adeguate per mantenere una glicemia il più possibile controllota e equilibrata mediante sia la conta dei carboidrati che un dosaggio dell’insulina prossimo all’efficacia nel raggiungimento dell’obiettivo. E debbo sottolineare come questa parte del percorso è ancora adesso la parte più impegnativa del tragitto proprio per la natura stessa della patologia diabetica e anche se l’impiego del sistema integrato facilita la visione delle cose e della curva glicemica, resta sempre nella mia mente e mani il fattore determinante nel fare le cose giuste o sbagliate che siano.

Ecco questa fin’ora è stata la mia strada, ma ogni diabetico ha una storia a sé. Io come altri ho incontrato il diabete presto, da bimbo, c’è chi è nato con la sua compagnia, o ancora gli è comparso da adolescente, come più avanti negli anni. Ognuno deve trovare la sua dimensione d’accettazione del diabete e il comune dominatore sempre, dal principio fino alla fine, è volersi bene.

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