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La settimana corrente la sto affrontando sui temi legati ai diritti del malato e nella fattispecie del diabetico. Prendo spunto dalla lettura degli interventi presenti nei gruppi sui social network circa le esperienze e difficoltà vissute da tanti diabetici circa l’accesso ai servizi, la riduzione delle prestazioni e presidi per il controllo della glicemia financo all’ottenimento di alcune tipologie d’insulina (lantus) e al microinfusore, sensore glicemico. Come già scritto in altre occasioni le difficoltà per un diabetico 1 sono ormai presenti sull’intero territorio nazionale, ma in alcune regioni ancor di più: Sicilia, Sardegna, Calabria, Puglia, Lazio, Liguria solo per citare le punte d’avanguardia del taglio alla fornitura ai diabetici. Poi il diabetico deve pagare non solo il deficit della sanità e la sua insolvenza debitoria, ma anche una discrezionalità del personale ASL e medico nel decidere se puoi beneficiare o meno di una determinata soluzione che può essere determinante per il buon compenso glicemico e la conservazione della salute stessa, così da non incappare in complicanze. Esempio pratico: perché si nega a un giovane diabetico tipo 1 di 19 anni con frequenti episodi ipoglicemici il sistema integrato medtronic Veo conn sensore glicemico, quando proprio questa tipologia di assistito ne avrebbe pienamente diritto in quanto persona responsabile e motivata? Come mai continuiamo a far passare le persone come sudditi e non cittadini? Perché nel bel paese continuano ad esistere figli e figliastri a pari condizioni? Non aspetto risposte perché mai ne avrò, ma voglio concludere con una proposta che può sembrare forse balzana, organizziamo una raccolta fondi permanente per garantire a tutti i diabetici il giusto quantitativo di strisce utili al controllo della glicemia, e a chi non viene dotato la fornitura di sensori glicemici da integrare al micro. Non ci vuole molto, ma siccome l’indifferenza e ignoranza verso i problemi reali li fa amplificare e ingigantire anziché ridimensionarli e risolverli, allora occorre lanciare “dei segnali forti” per rompere il muro del silenzio.

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