La neve si scioglierà lentamente e con lei piano piano un altro inverno ci lascerà prima o poi, noi che stiamo a queste latitudini lo sappiamo bene come tutto transita e mentre ora ci “godiamo” il gran freddo e alcuni spalano altri rimpallano nel puzzle di persone chiamato Italia, passato qualche giorno o settimana nessuno o quasi si ricorderà più nulla: dei treni bloccati nella tormenta di neve del 2012, come in quella del 1985, 1979, e via passare in situazioni che si ripetono stancamente nel nostro unico tempo concessoci. Beh in fondo di cosa ci lamentiamo? La stessa cosa accade anche nella nostra vita: non chiudere la porta di casa, lasciare il rubinetto della vasca aperto, insomma solo per fare alcuni esempi comuni tutti noi ci dimentichiamo di fare qualcosa. Poi se abbiamo dei medicinali da prendere un altro classico è rappresentato dal dimenticanza di una pastiglia o più da ingurgitare. La necessaria indispensabile insulina: anche lei a volte giace dimenticata, salta di fare l’iniezione o bolo. Siamo nati per dimenticare o ricordare? La domanda resta senza risposta perché la questione non può essere posta, fa parte dell’errata condizione umana dimenticare, la questione assume però dimensione d’interesse non solo sanitario ma pure sociale quando l’amnesia episodica si trasforma in ricorrente o addirittura patologica. Il diabete giovanile in gioventù il problema solitamente non lo porta, a meno che non risiedano problemi di non accettazione e crisi con la malattia. La cosa si pone quando il diabete giovanile tipo 1 decorre dalla maturità alla terza età, e come dico tutto va a sintesi, quindi oltre al degrado mnemonico generazionale vanno aggiunti i fattori di anzianità anagrafica con la patologia. A tal proposito un bel passo avanti per tutti, e non solo i diabetici, sarebbe costituito da un sistema di somministrazione dei medicinali e terapie tale da programmare in automatico l’erogazione dei farmaci, così da sollevare il malato e chi lo assiste, cura dal dover essere sempre e in costante attenzione sul “pezzo”. Leggendo le notizie provenienti dal mondo della ricerca leggo ogni tanto di sperimentazioni in questo campo, vorrei tanto che tra qualche tempo diventassero realtà.
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