Ma quanta “roba” c’è in giro? Una domanda estemporanea che salta fuori per caso, o meglio setacciando la rete alla ricerca di prodotti di complemento, accessori per il mio microinfusore del tipo: custodia, fermaglio a molla e simili. Bene durante l’excursus digitale sono incappato in diversi siti, tutti d’origine inglese e statunitense o germanica, riccamente dotati di articoli dedicati esclusivamente a noi diabetici, tanto da farmi passare la voglia, se mai l’avessi avuta, di catalogarli, indicizzarli: facendolo saprei come tenere impegnato le mie articolazioni alla tastiera per tutte le prossime settimane. Il fatto evidente è uno solo: il diabete rappresenta un business non solo nell’alimentazione, nutrizione e terapia farmacologica, editoria, software, ma in tutta una galassia di merce riguardante la diagnostica domiciliare e tanti altri gadget di dubbi utilità. Faccio alcuni esempi concreti: la dotazione base del microinfusore in mio possesso è fatta di quattro componenti che vanno ricambiati ogni tre giorni, oltre a tre diversi optional (custodia, telecomando, chiavetta trasferimento dati al computer). Poi il microinfusore può essere integrato da cavi di connessione al computer e applicativi per importare i dati nel PC: alcuni esempi di cosa circola nella sfera accessoristica legata al diabete. E per concludere la panoramica se uno è un attento osservatore quando si trova presso una centro di diabetologia alla mattina troverà più rappresentanti di aziende farmaceutiche o di biomedicali che assistiti. Insomma il diabete fa girare il mondo degli affari sembrerebbe dirci quanto accade attorno a noi. L’anno 2012 avrà con ogni probabilità una peculiarità: l’apparizione di una nuova generazione di glucometri stile “smartphone”, ovvero una strumentazione evoluta in grado di trasferire senza cavi i dati di glicemia e quant’altro al computer o in rete al centro di diabetologia, e infine di elaborare calcoli sul dosaggio dell’insulina in rapporto a carboidrati e sensibilità alla medesima, fare le medie dei valori ed altro ancora. Insomma se siamo dei collezionisti dobbiamo essere ottimisti perché la dotazione di glucometri in circolazione è talmente vasta (un centinaio di prodotti in vendita), con tutto il corollario allegato, che se ci va fatta male con la crisi economica possiamo sempre aprire un “mercato delle pulci” per diabetici.
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