La vulvovaginite da candida è certamente una delle forme più comuni di infezioni genitali: il suo riscontro nella pratica clinica è quasi quotidiano.
Essa è un’infezione opportunistica di origine endogena più che un’infezione esogena da contagio.Infatti,la candida vive da commensale nell’uomo (cavo orale, intestino, cute, mucose genitali) ed è necessaria la presenza di alcuni fattori predisponenti affinché si manifesti come infezione.
Fra questi fattori,anche il diabete mellito non compensato è una condizione favorente la crescita di questo micete,anche se non è il solo,ma si somma agli atri,che possono essere:elevati livelli di estrogeni,una terapia antibiotica a largo spettro,alcune abitudini personali come abbigliamento aderente,biancheria sintetica,deodoranti intimi e infine deficit del sistema immunitario congeniti o acquisiti come una terapia corticosteroidea.
Sintomo prevalente è il prurito, raro il bruciore. Sono spesso presenti dispareunia,dolore o fastidio durante il rapporto e disuria,bruciore all’atto della minzione. Tali sintomi si accentuano nella settimana precedente il mestruo per ridursi dopo. Nella vaginite da C. glabrata il bruciore è intenso e le perdite scarse.
Segno importante la leucorrea bianca, densa, a grani di ricotta, aderente alle pareti vaginali (pseudomembrane), non maleodorante
La vulva è eritematosa (anche la zona perineale), edematosa, con lesioni da grattamento. La vagina è eritematosa con leucorrea.
La diagnosi,oltre che clinica,si basa sul ph vaginale e l’esame microscopico e colturale,effettuato su tampone vaginale. Come si ci prepara a questo esame?
1) Nel caso la pazienta stia effettuando una terapia antibiotica, si potrà procedere con l’esecuzione del tampone vaginale non prima che sia trascorsa almeno una settimana di tempo dalla fine di detto trattamento allo scopo di non falsare i risultati. I trattamenti non antibiotici (sia locali che generali) devono essere sospesi almeno tre o quattro giorni prima dell’esame.
2) Il tampone vaginale non dovrà essere eseguito durante il periodo mestruale al fine di non incorrere in falsi negativi; l’esame quindi dovrà essere effettuato o alcuni giorni prima dell’inizio delle mestruazioni oppure alcuni giorni dopo la loro fine.
3) La sera precedente l’esame si dovranno evitare sia l’introduzione in vagina di prodotti utilizzati per l’igiene intima sia il bagno in vasca; sono consentiti lavaggi esterni.
4)Nelle 24 ore che precedono l’esecuzione del tampone vaginale ci si dovrà astenere da rapporti sessuali.
Infine,per quanto riguarda la terapia,i farmaci antimicotici più utilizzati sono gli azoli, che presentano un’efficacia del 90%. Si suddividono in locali (clotrimazolo, econazolo, miconazolo, fenticonazolo, isoconazolo, sertaconazolo, etc…) e sistemici (fluconazolo, itraconazolo). Utile l’acido borico(azione fungistatica) per via vaginale.
In caso di donne diabetiche è preferibile l’itraconazolo, per la scarsa influenza sul metabolismo glucidico.
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