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Fanculo diabeteLe vacanze sono un passaggio importante della vita contemporanea, costituiscono una sorgente di rigenerazione e riordino mentale e fisico dell’individuo, un momento importante per staccare sì dalle abitudini e comportamenti consueti legati a lavoro, vita domestica e cercare di ossigenarsi, cercare o ritrovare stimoli per poi ripartire con ritrovato slancio ed energia.

Perché viaggiare non significa necessariamente scappare o evadere dal quotidiano, ma per molti è lo strumento più efficace nel cammino che porta alla conoscenza di sé stessi. Nella mano un po’ di coraggio e in ogni passo un insegnamento.

E ogni volta traggo una conferma attraverso lo scorrere del tempo e il viverlo fuori dagli angusti spazi domestici: conosco, imparo evolvo e miglioro la mia condizione di diabetico d’annata, anche a cinquant’anni d’esordio della malattia, in questa occasione ho compiuto un altro gradino nella crescita evolutiva.

Nulla è impossibile per un diabetico tipo 1 se vive responsabilmente la malattia previa adeguata e completa educazione nella gestione di tutti i vari lati, aspetti del diabete: in primis la triangolazione ottimale di glocemìa, insulina e carboidrati. E dal trascorso di dieci giorni di vacanze con una media settimanale di valori glicemici stabilizzata su 151 mg/dl, ho ricavato la seguente sintesi che desidero condividere: la vera novità è stata data dalla cena. Il soggiorno in albergo era a mezza pensione pertanto a cena il menù offerto dalle cucine della struttura era costituito da un primo piatto con minestra umida, crema o zuppa, un secondo di carne o pesce e verdure cotte abbinate poi, per finire, dolce o frutta. Ebbene per cinque sere consecutive ho scelto il dolce: una prima volta con fetta di sacher torta, poi una crostata di frutti di bosco, ancora una porzione di profiterole, indi un semifreddo panna e amarena, infine una meringa. Alla fine della esposizione dolciaria l’esito ha per me del clamoroso: con i dolci il controllo della glicemia a mezzanotte dava un risultato ottimale oscillante tra 110 e 160 mg/dl, mentre l’unica reazione iperglicemica a 266 mg/dl l’ho avuta nella sera in cui ho scelto frutta (albicocche, fragole).

E nella restante parte della giornate i valori glicemici continuavano a restare su parametri ottimali partendo a colazione con latte e due brioche dolci o fetta di ciambella, poi a pranzo con pasto completo. Ma il contesto vedeva un onsuno di energia adeguato grazie ad escursioni, camminate.

La chiave di volta è stata possibile grazie all’ampio uso del bolo a onda doppia 50/50 con calcolo dei carboidrati e impiego dell’assistente di bolo presente nel microinfusore. L’unica nota dolente sotto il profilo fisico durante la vacanza era costituita dal continuo effetto di acidità e relusso povocato dal processo digestivo, nonche da i rimbalzi pressori, per il resto tutto strabene, e una volta tanto posso conludere con: fanculo diabete!