Il calendario dice stop tra partenze per le vacanze, sodalizi estivi, bivacchi autostradali e ferroviari oltre a rivolte sociali, tormenti e tormentoni estivi come i gelati d’ogni gusto e forma, tanto per vanità e mettere in mostra cose strambe, attirare l’attenzione e fare notizia. Programmi per agosto: oltre alla routine quotidiana (lavoro e derivati), cogliere il frangente meno pressato dell’anno così da riordinare diverse cose della vita.
Ma si può mai stare senza far niente? Naturalmente no, e oggi chiudo il mese con un pacchetto di esami di laboratorio da “tutto compreso”: ovvero ci sono i test di routine per il controllo periodico del diabete, artrite reumatoide e, una tantum, per la tiroide., tra questi naturalmente non può e deve mancare l’esame per eccellenza di un diabetico – l’emoglobina glicata.
L’emoglobina glicata (emoglobina glicosilata, emoglobina A1c, HbA1c, A1C, o Hb1c; a volte anche HbA1c) è una forma di emoglobina usata principalmente per identificare la concentrazione plasmatica media del glucosio per un lungo periodo di tempo. Viene prodotta in una reazione non-enzimatica a seguito della esposizione della emoglobina normale ad alte concentrazioni di glucosio plasmatico. La glicosilazione non enzimatica (propriamente detta glicazione) dell’emoglobina è stata associata con le malattie cardiovascolari, le nefropatie, e con la retinopatia del diabete mellito. Il monitoraggio dell’HbA1cin chi ha il diabete tipo 1 contribuisce a migliorarne il trattamento terapeutico.
Nel normale arco di vita di 120 giorni dei globuli rossi, le molecole di glucosio reagiscono con l’emoglobina formando emoglobina glicosilata. Nei diabetici, che hanno scarso controllo della glicemia, la quantità della emoglobina glicosilata che si forma è molto più elevata che nei soggetti sani o nei soggetti diabetici con un buon controllo glicemico ottenuto dalla terapia. Un aumento di emoglobina glicosilata all’interno dei globuli rossi, pertanto, riflette il livello medio di glucosio al quale l’emazia è stata esposta durante il suo ciclo vitale. Il dosaggio della emoglobina glicosilata fornisce valori indicativi dell’efficacia della terapia monitorando la regolazione a lungo termine del glucosio sierico. Il livello di HbA1c è proporzionale alla concentrazione media del glucosio durante le quattro settimane – tre mesi precedenti. Alcuni ricercatori affermano che la porzione più grande del suo valore sia da attribuire ad un periodo di tempo relativamente più corto, da due a quattro settimane.
Nell’agosto del 2008 l’American Diabetes Association (ADA), la European Association for the Study of Diabetes (EASD) e l’International Diabetes Federation (IDF) hanno stabilito che, in futuro, l’HbA1c dovrà essere refertata con le unità della IFCC (International Federation of Clinical Chemistry and Laboratory Medicine).La refertazione in unità IFCC è stata introdotta in Europa, fatta eccezione per il Regno Unito, nel 2003,[13] dove, il primo giugno del 2009 è stata introdotta la doppia refertazione che è rimasta in vigore fino al primo giugno 2011.
La conversione tra le due unità di misura può essere calcolata mediante la seguente formula:[16] IFCC-HbA1c (mmol/mol) = [DCCT-HbA1c (%) – 2.15] × 10.929
DCCT- HbA1c | IFCC-HbA1c |
(%) | (mmol/mol) |
4.0 | 20 |
5.0 | 31 |
6.0 | 42 |
6.5 | 48 |
7.0 | 53 |
7.5 | 59 |
8.0 | 64 |
9.0 | 75 |
10.0 | 86 |
A partire dalla comparazione dei valori di emoglobina glicosilata con i valori medi di glucosio plasmatico nell’uomo, è stato possibile costruire la seguente tabella:
HbA1c (%) | Glicemia media (mmol/L) | Glicemia media (mg/dL) |
5 | 4.5 | 90 |
6 | 6.7 | 120 |
7 | 8.3 | 150 |
8 | 10.0 | 180 |
9 | 11.6 | 210 |
10 | 13.3 | 240 |
11 | 15.0 | 270 |
12 | 16.7 | 300 |
Ma l’esame in questione è completamente affidabile per avere un quadro completo del buon compenso o meno del nostro diabete? Non del tutto: ricorrenti episodi d’ipoglicemia, come picchi glicemici dopo i pasti, ad esempio, possono falsare la situazione reale, ecco perché al diabetico, al medico diabetologo che lo ha in cura è di importanza vitale avere il dato completo della glicemia riportato nel diario oppure ancora meglio scaricato dal glucometro sul personal computer o dispositivo mobile così da adeguare e settare al meglio lo schema d’insulina nell’arco della giornata.
Non solo, ci sono altri fattori che possono alterare in positivo o negativo il valore dell’emoglobina glicata come: la presenza di emoglobinopatie e anemia, vitamina E e C fuori range. Lo stesso discorso equivale, solo in negativo con l’ipertrigliceridemia e iperbilirubinemia nonché insufficienza renale (aumento urea ) alcolismo cronico.
Ora aspetto, aspetterò il referto che, con l’unificazione dei laboratori d’analisi, impiega due settimane in più ad essere rilasciato rispetto a prima. Secondo i miei calcoli il valore della glicata dovrebbe essere invariato rispetto all’altro controllo: ovvero tra 6.7 e 6.8.