Alcuni argomenti si toccano, forse, in determinati periodi dell’anno: almeno nel be paese toccato dall’alternarsi delle stagioni e pertanto in inverno affronteremo la pratica dello sciistica come d’estate le attività natatorie all’aperto ad esempio, poiché è ovvio, naturale cogliere con la bella stagione il bisogno mentale e fisiologico di cambiare aria e l’atmosfera.
Allora colgo anch’io spunto della fase stagionale estiva per affrontare un tema mai preso in considerazione su questo blog e invece interessante da approfondire per quanto riguarda l’universo diabete nelle sue diverse sfaccettature sensoriali: si è trattato ampiamente di sensi della vista e udito, come anche del tatto (per certi aspetti) ma del senso olfattivo, in direzione attiva e passiva mai. E invece questa parte ha la sua portata e rilevanza. La funzione olfattiva è importantissima, perché ci mette in relazione con il mondo esterno e ci permette di percepire odori piacevoli e sgradevoli, a volte veri e propri campanelli d’allarme (per esempio, nel caso di fumo o fughe di gas). La funzione olfattiva può essere considerata, a giusta ragione, la più nota e più utilizzata del naso, che non potrebbe essere sostituita con nessun altro organo del corpo. Essa riveste grande importanza anche in concomitanza con il senso del gusto nella percezione dei sapori e perfino nell’attrazione sessuale, grazie alla sua capacità di percepire l’emissione di ferormoni.
L’odore del corpo è causato quando il medesimo ha accumulato tossine che non si può eliminare attraverso l’urina o feci. Come ultima risorsa, elimina le tossine attraverso il sudore, così da provocarne he provoca poi una reazione negativa sotto il profilo olfattivo. La necessità di mantenere in equilibrio il sebo con una corretta igiene personale è diventato uso e costume della nostra società e importante altresì per preservare il nostro organismo da infezioni e altre problematiche dermatologiche.
Ma per molti, l’odore di corpo può essere un incubo, in quanto non sono in grado di controllare gli effetti negativi; possono fare la doccia più volte al giorno, ma gli effluvi non sembrano andarsene e quando accade, il fenomeno può essere di natura patologica.
Allora anche il diabete può giocare un ruolo specifico: faccio alcuni esempi frequenti.
La chetoacidosi diabetica: la presenza significativa di corpi chetonici porta a provocare alito pesante e mellifluo. Le infezione della pelle (in particolare la noncuranza del piede per un diabetico), le infezioni del tratto urinario sono tra le cause di esalazioni significative a livello corporale. Anche l’ipoglicemia e iperglicemia può essere avvertita, percepita a livello olfattivo e non solo dagli animali (vedi cani addestrati per soccorrere noi diabetici in caso di evento ipoglicemico) ma dallo stesso uomo se ben educato con l’olfatto, ma qui la faccenda è più virtuale che reale poiché manca una formazione vera al riguardo.
Potessimo tornare un poco come i nativi d’Americani; molto raffinati nei sensi, tutto sarebbe di supporto in caso di necessità, pensiero utopico il mio, meglio aspettare i prodigi prossimi della tecnica.