Se cercate un guastafeste a ferragosto, non leggete questo post vi rovinerà certamente la ricorrenza in particolare sotto il profilo conviviale e gastronomico. Difatti oggi affronterò un argomento presente nella storia e realtà del diabete tipo 1, con particolare riferimento all’esordio infantile, giovanile contraddistinto da un gestione problematica del compenso glicemico. Insomma per farla breve e venire al dunque si tratta del rapporto, molto stretto tra diabete e sistema gastrointestinale, l’esistenza di un quadro di controllo della glicemia scarso e inefficace per molto tempo di fatto porta a provocare effetti e danni al tratto gastrointestinale.
Le implicazioni che interessano l’apparato digerente sono molteplici e non è qui il momento per riprenderle tutte altrimenti corro il rischio di sfrittelare ogni componente strutturale del universo mondo, inoltre già con precedenti post ho trattato di alcuni argomenti su stomaco e dintorni: ad esempio la gastroparesi e la neuropatia autonomica.
Uno degli effetti fisici di una pesante iperglicemia prolungata nei giorni è data dalla cosiddetta diarrea diabetica: solitamente colpisce tra il 10 e 22% dei diabetici, tipicamente giovani (20-40 anni) e con maggior incidenza nel genere maschile, tali manifestazioni coesistono di solito con una neuropatia periferica.
Nel corso della storia di vita con il diabete la motilità intestinale costituisce un aspetto di coabitazione forzata con la patologia: infatti la regolarità nel menzionato tratto costituisce un desiderio poiché spesso e volentieri si alternano lunghi periodi di stitichezza, stipsi a brevi momenti di scariche diarroiche.
All’interno di tutto il predetto quadro non sempre il fattore scatenante è riconducibile allo scompenso glicemico: da una osservazione del comportamento alimentare e dello stile di vita del diabetico si può ricavare come il diabetico ha una dieta giornaliera povera di fibre alimentari, beve poco e fa una vita sedentaria, tutte cose che finiscono per incrementare la difficoltà nella regolarità intestinale, senza pensare subito male e dare la responsabilità alla patologia.
Infine la nostra attenzione va tenuta anche verso alcuni tipi di cibi che possono generare una reazione avversa con diarrea e turbolenze, senza pensare alla celiachia basta prendere in considerazione alcune possibile intolleranze alimentari come causa, esempio: lattosio, peperoni, frutti di mare
Ecco teniamo conto che il nostro apparato dirigente anche per via del diabete è molto delicato, pertanto osserviamo la massima igiene alimentare nella preparazione e lavaggio dei cibi, e cerchiamo di ricordare gli alimenti per cui abbiamo avuto problemi durante l’assimilazione e digestione, sono tutte informazioni utili a farci stare meglio e a fornire indizi per la diagnosi agli specialisti qual ora ce ne sia necessità.