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RetinaOgni elemento ha un lato chiaro e uno oscuro e la parte esterna del nostro corpo che meglio rappresenta in concreto l’esempio è l’occhio. La sclera, la pupilla, l’iride le vediamo, almeno in parte, la retina, il nervo ottico sono le componenti interne a noi invisibile e che nel diabete rappresentano le prime aree oggetto di usura nel caso di una storia con la malattia per lungo tempo lasciata andare, con una glicemia fuori controllo, ovvero su valori per lunghi periodi elevati.

Come scrivo regolarmente in questo blog tra i controlli necessari e importanti per prevenire e capire come sta il nostro diabete c’è la visita oculistica e l’esame del fondo dell’occhio; per la stragrande maggioranza dei diabetici poi tutto si ferma a questa semplice fase diagnostica. Ma se l’oftalmologo rileva qualche sospetto di presenza di ischemie nella retina un esame specifico per capire come stanno esattamente le cose è dato dalla fluorangiografia: un esame diagnostico oculistico che consente di studiare accuratamente i vasi sanguigni della retina.

Funziona iniettando in vena un mezzo di contrasto(fluorescina), così i medici oculisti possono osservare con particolare accuratezza lo stato di salute delle due strutture oculari. Grazie a questo esame si riescono a mettere in evidenza le aree non irrorate (ischemiche) ed eventuali lesioni provocate dalla neovascolarizzazione retinica. Può essere utilizzato come una mappa: consente al medico di trattare con precisione le zone malate con uno speciale laser argon qualora si rilevasse la presenza di una retinopatia diabetica.

Fatta questa ampia premessa torno a me: siccome quindici anni fa mi venne riscontrata una retinopatia diabetica proliferante, trattata con trenta sedute laser, ogni anno, due anni massimo a seconda del buon compenso glicemico o meno debbo ripetere tale esame. Bene l’esito del referto ancora una volta è favorevole e l’unica raccomandazione espressa dallo specialista è di mantenere buono il controllo della glicemia e naturalmente dell’HbA1c.

Infine una considerazione a lato del fluorangiografia: rispetto al precedente controllo ho constatato un notevole miglioramento nella strumentazione utilizzata, tutta digitale; mentre prima oltre all’impiego di gocce per dilatare le pupille e l’infusione del liquido di contrasto veniva usato per ogni immagine una flash, oggi tale strumento è stato dismesso e i tempi di svolgimento dell’esame si sono radicalmente ridotti, grazie all’impiego della tomografia laser al posto della ripresa fotografica digitale.

Tradotto in pratica rispetto alle altre volte significa poter camminare a piedi sì con prudenza ma senza essere completamente allampanato come accadeva prima. Certo per i riflessi post intervento legati all’esame trovo sarebbe meglio farli in orari a bassa intensità solare per avere meno fastidi.