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AndareIl tempo scandito dal ticchettio dell’orologio, dei tanti orologi che ci circondano ovunque e comunque è diventato devastante. Non so se avete notato: sono quanto mai rari i momenti in cui una persona ti ferma per strada a chiederti l’ora esatta, sbagliata o approssimativa. L’ora incombe ovunque nella nostra vita e la rende certa sul tempo inteso come unità di misura.

Non c’è altro da aggiungere a un dato di fatto: non è giunta la nostra ora perché siamo sempre in orario nell’essere anche, e spesso, in ritardo. E le ore sono scandite con pedissequa certezza anche per quanto riguarda noi diabetici: esempi? Beh tanto per cominciare e stando sul tradizionale si parte dal diario della glicemia ove segniamo l’ora e il giorno di effettuazione della medesima , assieme alle unità fatte d’insulina e agli altri dati. Ma non basta: l’ora e data è segnata nel nostro glucometro, come nel microinfusore e naturalmente registrata in tutti i programmi, app, di gestione al computer, tablet e smartphone dei valori clinici e no del diabete.

Ma quando valutiamo tutta questa valanga di dati, informazioni riusciamo veramente a cogliere l’intera sfera di significati riportati, oppure li lasciamo incorniciati nei margini del diario e nella cornice dello schermo senza riuscire a farne un sunto per arrivare a una determinazione? La prima regola naturalmente è di tenere i dati aggiornati e non solo: in diverse occasioni dentro a questo blog ho trattato del mio decorso diabetico con il sensore glicemico attraverso un’analisi, il più possibile completa, dei risvolti critici e successi ottenuti e per cui oggi posso portare a risultato un buon e continuativo ottimale compenso glicemico.

Ma non si finisce mai di imparare e conoscere i vari aspetti di un percorso di vita con la malattia e le varie sfaccettature che la compongono, e tra queste ci sono le tecnologie e terapie, le modalità di controllo e gestione. Un esempio pratico del come possono cambiare, in meglio, in passi gestionali con il sensore l’ho appreso proprio in questi giorni: siccome mi è stato dato da provare un nuovo, in tutti i sensi, glucometro, l’ho impiegato proprio per calibrare l’Holter e compararlo col vecchio strumento utilizzato da cinque anni.

Il risultato di tale prova è stato sorprendente per me: i dati rilasciati dal nuovo glucometro hanno una divaricazione minore confrontati con l’Holter e spesso è capitato di registrare una dato identico tra i due, al contrario di quanto accade con il vecchio strumento. Cosa rilevo da tale prova? Un fatto molto semplice: per utilizzare meglio la tecnologia del sensore glicemico trovo importante, necessario associarla a un glucometro di ultima generazione o quanto meno consigliato dal produttore del medesimo per avere una migliore sincronizzazione e calibrazione dei valori.