Le idee da esprimere possono prendere forma con semplici mosse o situazioni tali da sorprenderci a volte. Succede di cercare una risposta e non trovarla, poi improvvisamente proprio inaspettatamente e fuori dal contesto in cui si trova ecco l’attimo illuminante e tutto sembra cambiare e farsi più chiaro. La trasmissione delle emozioni è un passo importante nella fusione delle relazioni e le plasma, modifica e trasforma.
Un esempio pratico lo si ha quando andiamo a leggere il valore della glicemia: a me succede regolarmente di fronte un dato inatteso ed elevato, di avere una reazione fisica come di tensione nell’area del diaframma. È una evidente e immediata reazione da stress emotivo provocato non tanto dal diabete, ma dalla natura della personalità in rapporto alla difficoltà possibile o reale, come in questo caso.
Dunque la sfida principe per un diabetico, il suo punto G è proprio definito e chiaro, riconosciuto nella glicemia e non tanto nel valore in sé che, sia ben chiaro, costituisce fatto basilare per capire nel medio periodo se la patologia è ben controllata e mantenuta, ma nell’impatto sul nostro stato d’animo. Infatti il momento nevralgico è costituito dai famosi cinque secondi, oggi, che ci separano dal momento in cui sul display del glucometro appare il risultato della glicemia: lavorare per affrontare bene e senza farci prendere in ostaggio del numero deve essere il nostro impegno quotidiano per conquistare l’agognata emancipazione dal suo condizionamento.
La prima cosa da fare è accettare sempre il risultato qualunque sia, poi se il valore è elevato più che stare ad autoflagellarci dobbiamo capire se le informazioni e conoscenze per affrontare il contesto sono adeguate, perché dobbiamo sapere una fatto: la glicemia non è un monolite inamovibile ma va solo seguito e gestito con una preparazione adeguata.
Siccome oggi voglio cercare di affrontare alcuni lati spigolosi dell’effetto spavento da glicemia alta tra le cose da fare prime di affrontare il test è necessario cercare di essere rilassati, senza dare indicazioni sul come poiché ciascuno di noi conoscerà i suoi metodi per farlo, il mio rito propiziatorio alla glicemia è molto semplice: prima di bucare il dito preparo tutto “l’altarino domestico” fatto di una panno bianco ove sopra deposito tutto l’occorrente come il glucometro, strisce, lancette pungidito e cotone imbevuto nel disinfettante, e prima di eseguire l’operazione mi lavo le mani per bene nell’acqua calda, facilitando la dilatazione dei vasi capillari e passo infine al controllo vero e proprio.
E dopo aver fatto il controllo tengo sempre pronta una tisana calda oppure in alternativa della camomilla perché in caso di valori elevati la bevanda mi aiuta a dilatare le pareti dell’esofago e così da attenuare l’effetto stress da reazione emotiva.