Diabete senza limiti? Per chi vuole e può ecco un interessante spunto di riflessione che mette in evidenza come, con il diabete, si è sempre all’altezza di qualsiasi prestazione, con un adeguata e consona preparazione si intende, poiché senza si fa presto a cadere in basso. L’articolo citato affronta una lato di “nicchia” della vita fisica col diabete: l’alpinismo ed escursionismo in alta quota.

Molti fattori possono influenzare il controllo di zucchero nel sangue, della glicemia in alta quota, e i diabetici che vogliono intraprendere un viaggio in montagna hanno bisogno di comprendere i potenziali rischi delle situazioni ambientali estreme, dell’ampio esercizio fisico e dei cambiamenti dietetici che possono verificarsi. La necessità d’insulina può aumentare o diminuire e gli individui con diabete scarsamente controllato sono particolarmente a rischio di ipotermia, congelamento e disidratazione, per esempio. Questi e altri rischi sono descritti da due medici che hanno il diabete e sono alpinisti accaniti in un articolo pubblicato in High Altitude Medicine & Biology.

Paul Richards, Centro per l’altitudine, spazio e condizioni estreme in medicina, University College (Londra, UK) e David Hillebrandt, Presidente, Internazionale delle Associazioni Alpinistiche (Berna, Svizzera), hanno affrontato gli effetti nocivi che altitudine, temperature estreme, ridotti livelli di ossigeno, e lo sforzo fisico possono avere su noi diabetici quando viaggiamo verso destinazioni ad alta quota per lavoro o per piacere.

Nell’articolo “Gli aspetti pratici dell’insulina ad alta quota”, gli autori esplorano le questioni relative alla gestione del diabete, come ad esempio il rischio che l’insulina può diventare meno efficace se esposta al calore o al freddo e come conservarla correttamente, Avvertendo inoltre che i dispositivi di misurazione della glicemia possono essere meno precisi in quota.

“Con il crescente aumento della popolazione diabetica la sua gestione sta diventando sempre più un problema in alta quota”, afferma John B. West, MD, PhD, Editor-in-Chief di High Altitude Medicine & Biology e Professore di Medicina presso l’Università della California. “Questa affermazione di due esperti del settore è un contributo prezioso in una zona difficile.”

L’articolo è disponibile gratuitamente sulla High Altitude Medicine & Biology.