Appoggiarsi agli appositi sostegni: recita l’avviso presente nei mezzi di trasporto pubblici delle nostre città. Ovvero prendere con la mano la maniglia e tenersi ben stretti per non cadere se viaggiamo lungo il tragitto, o almeno in parte, restando in piedi. Poi con le buche presenti nelle nostre strade accompagnate spesso da una guida nervosa da parte dell’autista rispettare l’avviso diventa un obbligo pena una rovinosa caduta per terra.
Oggi abbiamo una opportunità in più per ottenere sostegno e supporto sia dentro che fuori dai mezzi pubblici, complici le feste appena finite e comunque l’endemica presenza di fenomeni adiposi diffusi, possiamo contare sulle cosiddette “maniglie dell’amore” per il cibo a fare da valore aggiunto nella nostra precaria stabilità quotidiana.
Beh humor a parte e riprendendo l’argomento e rapporto cibo corpo spazio, posso fare alcune considerazione sul tormentone che ripetutamente si ripropone ogni anno prima e dopo le feste comandate, prima e dopo le vacanze estive, come calare di peso, quale dieta osservare per restare in forma, e quali esercizi, attività fisica fare per ottenere risultati appaganti?
Dunque premetto subito che non sono qui a vendere, proporre diete e simili: non ne ho titoli e credenziali per farlo e guardatevi sempre da imbonitori e ciarlatani sotto mentite spoglie i quali approfittano sempre, sotto mentite spoglie, della disperazione delle persone per succhiargli vita e danaro senza costrutto e facendo danni alla salute.
Oggi semplicemente racconto due casi di vita reale, il primo sono, diabetico normo peso, mangio ad orari regolari, faccio una colazione normale e ricca di carboidrati con latte, fette biscottate e marmellata; un pranzo con pane, carne o formaggio o legumi e un succo di frutta; cena con pasta asciutta, verdura, un frutto. Non mangio quasi mai fuori pasto centrale. Non l’auto e mi muovo oltreché coi mezzi pubblici a piedi per più di mezz’ora al giorno.
L’altro caso riguarda una persona a me vicina che è obesa, ma non diabetica, fa una colazione blanda con latte e yogurt, un pranzo di pasta e verdura e pane, una cena con carne o formaggio oppure legumi o pesce, con verdura e un frutto più pane. Poi dopo cena a tarda sera comincia a divorare snack e carboidrati, formaggi stando davanti alla tv. Si muove sole in auto.
Nulla di nuovo sotto il sole sia chiaro perché di storie simili se ne possono raccontare a bizzeffe. Quel che invece voglio rimarcare, nel mio caso, come muoversi a piedi, anche solo per mezz’ora aiuta veramente la nostra salute, e la glicemia di un diabetico in particolare, io lo evinco proprio ogni volto che mi capita di non farlo e vedo i valori glicemici medi peggiorati rispetto a quando invece sono attivo.
Ricordo tutto questo perché per stare meglio e recuperare equilibrio e benessere occorre mettere un poco d’ordine in noi stessi. Il diabete mi ha insegnato una cosa molto semplice e pratica: seguo il tre e posso stare bene. Tre pasti. Tre chilometri al giorno a piedi. Tre più tre fa sei e raggiungiamo la sufficienza pronti a ricominciare alla grande.