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Da bimbo avevo una bella voce: chiara, intonata e mi divertivo a cantare scimmiottando le voci popolari degli anni 60/70 come Gianni Morandi, spesso i mie parenti chiedevano di esibirmi con il suo repertorio vuoi perché le canzoni le sapevo a memoria, vuoi in quanto lo imitavo pure nelle movenze ed espressione e quindi alla buona davo spettacolo nei rinfreschi matrimoniali (parecchi in quegli anni).
Ripercorro quei frangenti solo per una ragione: la voce di quel tempo non è più tale e per una concomitanza di fattori. L’abuso o il cattivo uso della voce in primo per via delle urla di reazione al dolore determinato da prelievi multipli del sangue, fleboclisi e altre amenità diagnostiche e interventistiche nel periodo dell’infanzia e adolescenza, senza anestetizzazione topica o generale fecero un primo lavoro di aggressione alle corde vocali, determinando man mano un processo infiammatorio cronico che interessava soprattutto la mucosa e la muscolatura della laringe
Sono situazioni per l’appunto scatenate da uno sforzo vocale particolarmente violento oppure protratto nel tempo (miopatiche).
Condizioni rilevanti nello sviluppo di queste patologie sono l’abuso o il cattivo uso della voce e la presenza del cosiddetto “deficit dell’accordo pneumo-fonico” che è una sorta di incoordinazione tra la respirazione che quasi sempre non è corretta (diaframmatica) e l’emissione della voce.
Ne consegue una ipotonia (debolezza) cronica dei muscoli delle corde vocali.
Altra condizione condeterminante nel favorire uno sviluppo dell’infiammazione e alle corde vocali e quindi alla voce è stata portata dal protrarsi per molto, troppo tempo di una condizione di iperglicemia con livelli elevati di acetone come del tabagismo; questi due fattori hanno contribuito a far emergere in via definitiva un i reflusso gastro-esofageo prima asintomatico poi sintomatico e persistente che ha portato al danno della corda vocale destra in particolare.
Tutti i fattori suddetti danneggiano, in modo talvolta irreversibile, la mucosa delle corde vocali con la formazione di noduli, granulomi o polipi.
Essi sono responsabili di una sintomatologia disfonica (calo della voce), progressivamente ingravescente, legata alla ostacolata vibrazione delle corde vocali.
So che tali argomenti messi tutti assieme toccano e fanno toccare il lettore in tutti i sensi, ma per vostra fortuna riguardano casi particolari e limitati, praticamente estinti oggi grazie al miglioramento nelle cure e terapie del diabete.
Rammento solo e ancora una volta a quali conseguenze si può andare incontro se non abbiamo attenzione e interesse nel volerci bene e stare dietro al diabete: in tutti i sensi a cominciare da vista, udito, voce e tatto.