Il Sole splende alto in cielo e vola il mio pensiero oltre l’orizzonte oltre il sentiero, ecco scorgo un maniero ma tanta luce mi abbaglia, abbarbaglia la vista e il vento asciuga la lacrima così facendo l’occhio si fa secco e me lo gratto provocando un’abrasione nella superficie corneale: ahi che male! A ben vedere c’è poco da dire se non instillare qualche goccia per far fluidificare quanto esposto e così poter tornare a visionare in modo normale. Ma capperi ancor non sembra esser riuscita a imporsi una vista regolare: macchie scure come mosche mi appaiono di fronte e lampi improvvisi di luce si rappresentano tosto in fieri oggi come domani e anche ieri.
Un breve racconto, rappresentazione “gioiosa” di alcuni aspetti problematici con la vista per uno che con il diabete comincia ad avere qualche difficoltà causa evidenti manifestazioni provocate da una incipiente retinopatia diabetica. Altre e diverse volte qui ho scritto di tale complicanza: il primo frutto di una trascuratezza nel controllo e compenso glicemico nel diabetico, secondo le statistiche con la malattia fuori controllo tale condizione patologica alla vista si appalesa già dopo nove anni dall’esordio, diagnosi del diabete.
Con il termine di retinopatia diabetica si intende quella patologia oculare che si riscontra nella grande maggioranza nei soggetti affetti da diabete mellito, in particolare del tipo 1 (insulino-dipendente). La possibilità di sviluppare danni alla retina e alle altre strutture oculari è circa venti volte maggiore nei diabetici di cui sopra.
I diabetici soffrono di danni alle pareti dei vasi sanguigni, in particolare del microcircolo di vari organi (principalmente rene, cuore, cervello e occhi). Questo danno comporta la mancanza di adeguato apporto sanguigno (e, quindi, di ossigeno) ad alcune zone della retina che, di conseguenza, tendono a morire (diventano ischemiche); prima che questo avvenga rilasciano un fattore di crescita di nuovi vasi che, proliferando in modo incontrollato, danneggiano il tessuto retinico stesso.
La retinopatia diabetica può essere distinta, sulla base della presenza o meno di vasi neoformati, nella forma proliferativa (considerata più grave) e una forma non proliferativa. La prima è caratterizzata dalla presenza di un’intensa proliferazione vascolare, con vasi estremamente fragili (che quindi molto spesso tendono alla rottura provocando danni retinici): i sintomi della retinopatia diabetica sono, in generale, di alterata visione (riduzione del visus fino all’ipovisione o alla cecità), mentre la forma non proliferativa non presenta questa proliferazione di nuovi vasi, ma solamente microaneurismi (che interessano sia i piccoli vasi retinici ma anche vasi di calibro maggiore) e talvolta presenza di essudati (con depositi proteici, lipidici e glucidici che anche loro tendono a peggiorare la visione). Tuttavia si può dare il caso che la forma meno grave (non proliferativa) possa degenerare in quella proliferativa.
L’alterata visione e addirittura la cecità da emorragia massiva sono affezioni che possono venir risolte sia con il costante controllo e mantenimento del livello glicemico (che è causa della patologia), sia nei casi più gravi, l’utilizzo di tecniche oftalmiche come l’impiego del laser a livello retinico.
A primavera oltre fare le pulizia di casa e il cambio d’abiti e biancheria ricordiamoci di fissare l’appuntamento per una visita di controllo oculistico: come avrete capito è importante per un diabetico tenere controllata la vista assieme alla glicemia naturalmente. E se avvertiamo qualcosa di strano o anomalo non aspettiamo e perdiamo tempo ma rivolgiamoci subito dal nostro medico curante per affrontare il problema all’istante. Infine siccome a partire proprio dall’equinozio di primavera le giornate di esposizione solare aumentano, avere la vista in forma ci porta a una maggiore tutela per noi e gli altri.