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Esercito in modo variabile comportamenti e abitudini a giornata cercando di prendere una certa abilità col sapermi destreggiare tra un cifra e un valore che nel sangue cambia sempre, lo può fare in ogni istante e proprio per questo a volte basta un piccolo niente per dare un svolta al tempo di vita, alterare lo stato d’animo da euforico a scarico. Nel mio caso, ad esempio, l’innalzamento repentino dello zucchero nel sangue ha sempre determinato una reazione nervosa o comunque d’ incremento dell’irritabilità
Per massima parte della vita il mio approccio con l’alimento è sempre stato fatalista: sapevo che a un pasto nove su dieci andavo incontro a una reazione con effetto di rialzo della glicemia, con una parola: andavo in iperglicemia e molto bene. Tale effetto ha avuto una conseguenza pratica: il limitarmi, contenermi con il cibo oltre i limiti posti dalle dietiste e nutrizionisti di turno, proprio per nel “disperato” tentativo di evitare un glicemia alta.
A volte abbiamo conferme del perché assumiamo certi atteggiamenti e nel tempo le ragioni si radicano, un esempio l’ottengo proprio da quando porto il sensore glicemico addosso e ho praticamente per tot giorni la glicemia costantemente monitorati sull’intera giornata per più giorni. Lo strumento mi offre a schermo le fluttuazioni, oscillazioni, tendenze in corso e permette di adeguare, calibrare e mantenere il più possibile il livello della zucchero su linee di riferimento “decenti” se non addirittura buone. Un buon passo avanti.
Siccome ricordo fino alla noia, nausea su questi post come è basilare per un colpito dal diabete e trattato con insulina effettuare più volte il controllo della glicemia nella giornata, e in particolare prima dei pasti principali e di andare a nanna, è altrettanto evidente come non è facile avere un equilibrio complessivo sulla materia e conservare una certa freddezza, aplomb nel breve, medio periodo.
Sì perché desidero rammentare, per non lasciare adito a dubbi di sorta, come per buona parte dell’esistenza con il diabete trito 1, sì trito e non tipo perché mi ha proprio tritato gli ammennicoli per molti anni lasciando segni e varie cose lungo il cammino, è una autentica rottura di birilli e bocce per distinguermi dall’uso di un linguaggio greve e volgare che tanto va per la maggiore oggi ovunque e comunque.
Pertanto è umanamente comprensibile vedere una persona reagire con stizza quando si trova ad avere un valore della glicemia alto nonostante lo stile di vita avuto in precedenza era contenuto nei “binari” del diabetologicamente corretto. Proprio in queste occasioni ti viene la voglio di mandare tutto a quel paese e smetterla di masturbarti ogni istante con glicemia, strisce e quant’altro. Poi dopo un attimo fatto di ore o giorni, o ancora anni capisci che devi volerti bene per te stesso, per gli altri e riprendi la barra del timone a continuare la navigazione nella vita.