Fare l’elettrocardiogramma in casa con un cerotto hi-tech: diventa possibile grazie a sensori ‘flessibili’ inseriti in una materiale elastico che può aderire alla cute e destinati in futuro a ridurre i ricoveri per controlli medici complessi o prolungati. Si tratta di un dispositivo messo a punto da un gruppo internazionale di ricerca coordinato dall”Università dell’Illinois di Urbana-Champaign, negli Usa, e descritto sulla rivista Science.
Permettere alle persone, come donne incinta con piccole problematiche oppure malati cronici, che hanno la necessità di monitorare costantemente alcuni parametri senza dover ricorrere alle attrezzature ospedaliere porterebbe grandi benefici ai pazienti e ridurrebbe notevolmente i costi legati all’assistenza ospedaliera. Per questo, grazie ai progressi nella miniaturizzazione, numerosi gruppi di ricerca hanno messo a punto in questi anni una vasta gamma di dispositivi indossabili in grado di monitorare costantemente alcuni parametri. Il limite di utilizzo di questi strumenti risiede però nella loro ‘rigidità’, una caratteristica che li rende di fatto scomodi e difficili da indossare per lungo periodo. Per superare l’ostacolo, i ricercatori statunitensi hanno ora messo a punto nuovi dispositivi ‘morbidi’, come circuiti allungabili e componenti elettronici collegati da reti flessibili e inseriti all’interno di supporti in silicone. Una nuova soluzione tecnica che migliora di molto l’indossabilità e potrebbe rendere davvero possibile l’adozione diffusa di cerotti con minisensori in grado di realizzare una vasta serie di analisi e i cui dati vengono trasferiti wi-fi a un dispositivo in grado di registrarli e analizzarli. L’Università USA ha altresì dichiarato che sono in corso analoghi test sul monitoraggio continuo della glicemia i quali consentirebbero ai malati di diabete, in particolar modo coloro in trattamento con insulina, di affrontare al tempo giusto un repentino abbassamento della glicemia o viceversa un suo innalzamento, così da ottenere una ottimizzazione dei valori assieme una minore invasività del congegno.