C’è chi perde i pezzi, dimentica le chiavi di casa o dell’auto non si sa dove, come ancora il telefonino e via di questo genere. Insomma sono tante le distrazioni possibili cui dover far conto. Succede di dimenticare anche l’esecuzione di faccende importanti come assumere le medicine, la stessa insulina. Capita a me, a te, a tutti prima o poi, pertanto perdere pezzi è un conto da pagare nel corso della vita, stando attenti a non esagerare però: alcune volte le conseguenze possono diventare pericolose anche di molto.
Se avete bisogno di una consulenza su come stare saldi senza diventare assidui frequentatori dell’ufficio oggetti smarriti potete chiedere tranquillamente a noi diabetici: perdiamo i pezzi come tutti gli altri ma ce ne danno talmente tanti che il rapporto smarrimenti/ritrovamenti è 1/10.
Dopo avere fatto 110432 iniezioni d’insulina in 51 anni di diabete e altrettanti se non più prelievi di sangue dal dito, per non parlare poi degli esami di laboratorio, in degenza ospedaliera e molto altro ancora cosa vuoi mai che sia farsi un buchetto o tre in aggiunta?
A distanza di un anno esatto si è ripetuto l’episodio del malfunzionamento dei sensori glicemici per tre volte consecutive. Mentre nella precedente occasione ebbi ad adirarmi non poco in questo caso sono rimasto calmo e dopo aver informato dell’accaduto il rappresentante dell’azienda, inviando gli estremi del lotto della confezione. Siccome trattandosi di un déjà-vu ho come la netta sensazioni che anche i rimanenti due Holter siano difettosi pertanto mi prendo un periodo sabbatico prima di tentare il riuso. E pensare che i congegni sono nuovi di consegna: ritirati alla farmacia dell’ospedale proprio pochi giorni addietro, assieme a tutta l’accessoristica di ricambio per il microinfusore e le strisce reattive per il controllo della glicemia nonché lancette pungi dito.
Un bel pacco e come dicevo poco prima mica per i buchi nella panza inutili, ma per la perdita del congegno e lo scopo a cui è preposto: controllo continuo della glicemia, segnalazione dell’ipoglicemia e arresto dell’infusione automatico. In soldoni per tre settimane faccio a meno di tale importante opportunità che tra le altre cose mi aiuta a cercare di tenere meglio sotto controllo una glicemia facilmente alterabile e estrema. Ma il fatto ancora più importante: non posso beneficiare dell’effetto stop da ipoglicemia, importante poiché quasi sempre non avverto il suo arrivo sia di notte come di giorno.
La fase di intervallo sarà utile e feconda per maggiorare la quantità di buchi ai polpastrelli e riflettere circa la prospettiva d’impiego del sistema integrato, anche in relazione ad alternative presenti più stabili e affidabili.
P.S.: Aggiornamento – dopo una certo intervallo ho riprovato a inserire il sensore, e stavolta con successo. Praticamente ho tenuto l’ago d’innesto dell’Holter conficcato sottocute per tre ore e il segnale di riconoscimento restava attivo subito dopo lo sgancio come nei giorni a venire. Ora dall’osservazione ad occhio nudo dei precedenti tre fallimenti e più ho osservato come il filo del sensore all’estrazione appare o reciso o ridotto di dimensione. Comunque in conclusione attendo una risposta da chi di dovere.