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soleSiamo alle solite: con l’arrivo del caldo e dell’estate la glicemia va bene oppure no? E che ne so ma nonostante tutto ci do che ci do e se il glucometro fa le bizze, il microinfusore da le bazze e il microonde fa la pizza umida, una birra fresca la prendo ma a cena perché a pranzo il caldo mi gonfia, l’esofago erutta e la pelle suda, trasuda con le zanzare tigre mai pigre nel dissanguare il corpo macilento e stanco dal calore nostrano e padano.

Tutto torna ad essere composto da un orizzonte che mostra colori profondamente gialli verso le prime fasi del tramonto. Quando si increspano le nubi e formano filamenti azzurrognolo cerulei tali da far sembrare il cielo una sorta di pentagramma in cui echeggiano le note musicali propagate da madre natura dal mare verso la radura boschiva fin ad arrivare dentro casa.

Sono sogni? No se sappiamo cogliere e osservare la vita che siamo e che ci circonda. Sapete una cosa io, tu, noi che abbiamo e portiamo appresso il diabete 1 possediamo un grande punto di vantaggio: nel tiro alla fune della vita siamo forti e sappiamo tenere la corda tesa senza cedere e mollare la presa. Non abbiamo la vocazione alla malattia ed è anche per queste ragioni che campiamo a lungo. Ma non ci basta.

Noi diabetici 1 possiamo dare e fare tanto per il tipo 2 a cominciare da un fatto semplice ma importante: stipulare un contratto tra pazienti, sanitari e Stato. Noi malati ci impegniamo a curarci, seguire le terapie e trattamenti proposti così come i sanitari, medici in testa debbono dare le informazioni, le cure e l’educazione terapeutica necessaria per poter star meglio con il diabete, fornendo le strumentazione, tecniche e presidi diagnostici, farmacologici e biomedicali adeguati allo scopo.

Dobbiamo far vincere la cultura della libertà nella responsabilità, e un contratto serve a definire garanzie, diritti e doveri tra i contraenti per ottenere un risultato ottimale in termini di prestazioni, di salute individuale e contenimento dei costi per l’erario.

Non solo: ritengo che tutta la materia sanitaria, tra competenze dispositive e normative europee, nazionali e regionali, sia diventato un ginepraio degno di mettere alla prova il più esperto tra gli azzeccagarbugli. E dentro alla giungla, tra norme, marchi e marchette quel che rischia di lasciarci le penne è nel nostro caso il diabetico.

Per dirla con un classico degli aforismi oggi tanto in voga: patti chiari relazione lunga.

E in questo scorcio di inizio estate tra insalate e gazpacho, macedonia e mozzarella la glicemia veleggia verso porti sicuri con un buon 140 mg/dl di media. Olè!