Oggi a un diabetico se gli viene chiesto: cosa fai per controllare l’andamento della tua malattia? La risposta senza dubbi e tentennamenti è: controllo i livelli del glucosio nel sangue che tradotto in esame ematico di laboratorio si chiama glicemia. Indubbiamente la glicemia è, assieme al valore della glicata (HbA1c), sono i due esami d’eccellenza per il monitoraggio della patologia. Ma non basta, siccome ogni elemento, cosa ha una causa-effetto, fonte e foce, così questo vale anche per il diabete. Pertanto non solo è necessario, indispensabile controllare più volte al giorno la glicemia per cercare di tenerla su livelli compensati, decenti ma la stessa cosa andrebbe fatta con l’urina per verificare la presenza o meno di zuccheri (glicosuria) e corpi chetonici. Per fare questo genere di controllo il passaggio è molto semplice: basta una striscia reattiva da immergere nel campione di urina e dopo pochi secondi il colore rivelerà la presenza o meno di zuccheri nella medesima o acetone. In una parola semplice tale controllo serve a scongiurare o allontanare nel tempo danni ai reni causati da un diabete mal controllato (nefropatia diabetica) ed avere una controprova circa la risposta positiva o meno nell’autocontrollo quotidiano e di medio periodo.
La glicosuria è la presenza nelle urine di zuccheri: glucosio, galattosio, fruttosio, lattosio e i pentosi. I glucidi vengono filtrati nei reni attraverso i glomeruli e riassorbiti in toto lungo il tubulo prossimale. In caso di iperglicemia, cioè di livelli sierici di glucosio aumentati (come nel diabete mellito), la capacità di riassorbimento del tubulo può risultare insufficiente, e si avrà glicosuria. Tale fenomeno è solitamente riconducibile alla natura del riassorbimento del glucosio a livello della prima metà del tubulo prossimale, affidato al trasportatore SGLT-2, un sinporto sodio-glucosio posto sulla membrana luminale della cellula tubulare. Tale meccanismo si dice essere limitato dal trasporto tubulare massimo (Tm), ovvero relato direttamente con il carico filtrato della sostanza in esame (in questo caso, il glucosio). Nello specifico, il Tm inerente a questo processo è di circa 375 mg/min, riscontrabile a livello tubulare qualora il soggetto in esame presenti una glicemia di 300 mg/100 mlplasma (la cosiddetta soglia teorica renale, teorica in quanto riscontriamo glicosuria già con livelli glicemici di 200 mg/100 mlplasma, appunto la soglia renale reale).
Nella maggior parte dei casi, la presenza di glucosio nelle urine è legata a malattie caratterizzate da una glicemia elevata, come il diabete mellito, la sindrome di Cushing e l’ipertiroidismo, o da problemi renali. In assenza di queste cause, una glicosuria potrebbe essere riscontrata immediatamente dopo un pasto con alto contenuto di carboidrati o in soggetti sottoposti all’infusione di fluidi contenenti zucchero (destrosio) o dopo l’assunzione di alcuni farmaci (aspirina, acido ascorbico ecc.).
Oltre alla glicosuria casalinga fatta col predetto metodo a diabetici dovrebbe venire fatta svolgere su richiesta del medico almeno una volta l’anno la glicosuria delle 24 ore, complessiva o frazionata, per verificare l’andamento della malattia e l’adeguatezza della terapia rispetto alla dieta. In questi pazienti, l’esame della glicosuria è stato per molto tempo, in passato, l’unico mezzo a disposizione per monitorare, anche a domicilio, l’efficacia delle cure. Attualmente, questo ruolo è occupato dal monitoraggio domiciliare della glicemia, tuttavia l’autocontrollo della glicosuria è considerato un test complementare a quello della glicemia, in quanto fornisce informazioni aggiuntive per una corretta gestione del diabete: il dosaggio della glicemia, infatti, rivela i livelli di glucosio al momento del prelievo, mentre quello della glicosuria fornisce informazioni sui valori di glicemia nelle ore precedenti l’ultima minzione, permettendo di sapere se in quel periodo si è verificato anche un solo episodio di iperglicemia. Pertanto anche da questo passaggio possiamo avere un riscontro circa l’affidabilità o meno dei nostri sanitari sui fondamentali diagnostici legati alla malattia, in particolare nella fase iniziale o critica del diabete.