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BabyCosa c’è di nuovo? Che succede nello spazio di uno sputo di tempo dentro le giornate di un diabetico da una vita e forse più? Tra divagazioni, tormentoni e illusioni ma poche certezze come dover far terapia d’insulina e controllare la glicemia nella formula base 4 per 4? Domande e domande tante, poche ma quante vero. Beh debbo dire una cosa straordinaria è accaduta in queste ultime tre settimane della mia vita diabetica: ho preso una vacanza dal diabete. Ebbene sì avete capito bene in questi ventuno giorni ho vissuto come non avessi il diabete (fatta eccezione per il costante controllo glicemico e la somministrazione dell’insulina con il microinfusore s’intende).

Praticamente ho mantenuto una media dei valori glicemici pari a 100 mg/dl, con una variazione della stessa all’interno di un arco tra 80 e 120 mg/dl. Ma per fare capire tutta la faccenda torno ai primi anni del blog quando giornalmente riportavo una sorta di diario con valori della glicemia, dosi insulina e carboidrati dei pasti più altre informazioni sul vissuto nella giornata che potevano avere dei risvolti con e nella malattia.

Primo passo lo schema bolo basale ora utilizzato con il microinfusore: dalle 00.00 alle 04:00 0.5 unità per ora; dalle 04:00 alle 07:00 0.7 u per ora; dalle 07.00 alle 10.00 0.5 u per ora; dalle 10.00 alle 12..00 0.7 u per ora; dalle 12.00 alle 16.00 1.0 u per ora; dalle 16.00 alle 20.00 0.6 u per ora; dalle 20.00 alle 23.00 1.1 u per ora; dalle 23 alle 00.00 1 u per ora. Totale complessivo basale di 17.7 unità. Il bolo normale per il pasto è fissato in 4 unità.

La mattina la colazione è fatta da un muffin di cioccolato da peso di 80 grammi pari a 75 di carboidrati e una tazza di latte. La glicemia è 80 mg/dl. Faccio partire il bolo un’ora dopo aver fatto colazione con un’onda quadra di mezz’ora di durata (4 unità), a distanza di due ore il valore del glucosio nel sangue è pari a 110 mg/dl con tendenza a scendere, allora mi faccio tre biscotti ricoperti di cioccolato. A distanza di due ore e prima del pranzo la glicemia sta a 120 mg/dl faccio un pasto di 80 grammi di carboidrati con un etto di pane, un frullato di frutta e prosciutto con pomodori. A distanza di un’ora da pranzo effettuo il bolo di 4 unità a onda quadra per una durata di trenta minuti. Arrivo a quattro ore di distanza, 16.40, con la glicemia a 80 mg/dl e per non farla scendere (ipoglicemia) prendo un cappuccino e brioche dolce con una bustina di zucchero. Alle ore 20 prima di cena la glicemia si trova a 130 mg/dl. Il menu contempla 100 grammi di pasta condita, verdura, due pesche per 80 grammi di carboidrati. Prima di andare a nanna la glicemia è 90 mg/dl allora per concludere in bellezza mi faccio un gelato (circa un etto) di pecan praliné: una tentazione senza fine per questo vero e proprio peccato di gola, un morbido gelato al gusto vaniglia bourbon con irresistibili e croccanti pezzi delle particolari noci Pecan ed una golosa variegatura al cacao e caramello. Mattino dopo glicemia a 80.

Un giorno di ventuno con questi valori che valgono e riportati fedelmente sia tramite prelievo di sangue capillare dal dito ed emessi dal glucometro che dal sensore glicemico perfettamente funzionante nel lasso di tempo indicato. Beh posso affermare che il sensore quando funziona si rivela efficace e importante per tutte le sue funzionalità: evitare l’ipoglicemia altrimenti certa in questi casi, capire l’evoluzione della glicemia e affrontare la malattia al meglio solo per fare gli esempi più rilevanti.

Insomma una vacanza dal diabete che conto di ripetere in futuro: penso dopo 51 anni di malattia di averne diritto un poco no?