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La via miglioreDa qualche parte si deve pur cominciare e se non si ha nulla da dire, come accade solitamente durante il periodo estivo, andiamo a vagheggiare, cazzeggiare ed altro ancora di vip, calcio, pettegolezzi (oggi termine superato dall’inglese (?) gossip). Naturalmente aergomento principe per eccellenza è il tempo: piove, c’è il sole, fa bene, fa male alla salute e molto altro ancora. Beh stando al calendario la settimana entrante ci porta nella canicola fase dell’estate che rappresenta il periodo di caldo afoso e opprimente delle ore centrali della giornata, caratterizzato da alti valori di temperatura e umidità e assenza di vento.

Il nome deriva dal latino Canicula (“piccolo cane”), ovvero la stella più luminosa (Sirio) della costellazione del Cane Maggiore, che sorge e tramonta con il Sole (levata eliaca) dal 24 luglio al 26 agosto (il periodo appunto della “canìcola”). Il nome della costellazione deriva probabilmente dagli antichi Egizi, in quanto avvertiva (come un cane vigile) l’arrivo del periodo delle inondazioni del Nilo.

Bene mentre il cane abbaia io non demordo e proseguo imperterrito la bia “luna di miele” diabetica, ovvero con un ottimo compenso glicemico, per non dire normoglicemico, fase lunare e solare perdurante oramai da un mese e mezzo a prescindere dal sensore glicemico addosso o meno.

Tra pochi giorni, due settimane circa, farò un’altra capatina a stretto giro di posta per la visita di controllo sia del diabete che dell’artrite reumatoide. Sono in attesa degli esiti relativi agli esami di laboratorio comprensivi dell’emoglobina glicata. Poi l’occasione dell’accertamento medico periodico è utile anche per uno scambio di opinioni circa questa mia fase “d’oro” con la malattia. Sia chiaro che vivo bene anche senza avere una risposta: l’importante è stare meglio e bene stabilmente, o comunque per un ampio periodo di tempo come ora. Ma purtroppo la mia vena investigativa porta a saperne di più, se la cosa può essere d’interesse per medici ed eventualmente ricercatori. Un diabetico con 51 anni di vita assieme alla malattia e che per la prima volta riesce ad avere una condizione di glicemia normale ritengo sia un fatto da analizzare non per me ma per l’applicazione terapeutica su scala.

Un ultima annotazione: l’effetto benefico della glicemia lo ha trasferito anche nei valori della pressione arteriosa, in particolare la massima, nonostante fossi in montagna, dava un 119 rispetto a 150, 160 degli anni precedenti (dato ricontrollato anche nei giorni successivi). Un dato veramente importante per chi scrive e che aggiunge un risultato stupefacente in termini di salute personale, mai registrato in precedenza.

La media dei valori glicemici della scorsa settimana si è mantenuta all’interno di 120 mg/dl con il sensore continuo impiantato addosso e in perfetto funzionamento.