Tra un momento senza spavento affronto lo spoglio delle carte e trovo ricevute risalenti al 1968, perché qua non si butta via niente, non si ordina nulla ma si tiene tutto. Tali scoperte archeologiche avvengono nei momenti tipici dell’anno in cui la vacanza è fatta anche di attimi meno concitati e più proiettati nelle faccende tralasciate ad assopirsi per il restante periodo dell’anno. Secondo l’ordine mentale e cronologico di mio padre all’età di settantacinque anni un uomo non è più in grado di essere autonomo e deve farsi assistere in tutto, ma a giudicare dal tenuta in “ordine” della casa (vedi sopra) già da prima ci stava qualche problema.
Infatti fin dall’alba del mio diabete le redini della malattia le prese mia madre gioco forza per una questione di ordine e di coraggio, elementi mancanti in toto a mia padre. La questione dell’ordine e metodicità con questa malattia è basilare proprio per la natura “capestro” delle procedure da seguire più volte quotidianamente. Certo nella preistoria diabetica tutta questa delega al paziente non c’era poiché mancava, almeno negli anni 60, l’autocontrollo domestico.
E facendo un bilancio della settimana posso senz’altro dire come ci sa fa una ragione di buona parte delle transizioni presenti nella vita, anche perché della stessa ricordiamo, nel suo insieme, solo una piccola parte pertanto vale non angosciarsi e capire un fatto semplice: dobbiamo essere in grado di comprendere e gestire il quotidiano diabetico da soli, ovvero finché non arriviamo a questa consapevolezza tutto è destinato a fallire.
Sia chiaro il conforto, una parola amica, il supporto di amici sono importanti nella vita di ciascuno di noi ma se non abbiamo le cose chiare nella nostra testa tutto diventa più difficile se non inutile. Tale riflessione l’ho portata a sintesi proprio recentemente e a seguito dell’aver potuto capire come agire per raggiungere e mantenere il compenso glicemico, anche perché tale processo è e resta sempre tagliato su misura individuale. La componente individuale nel diabete è preponderante teniamolo sempre presente sto fatto.
Poi la malattia che sia una rottura di scatola fin dal principio è una verità, tale resta anche in senso pratico: proprio pochi giorni fa mi sono recato a ritirare il rifornimento per il materiale di ricambio relativo a microinfusore e controllo glicemico casalingo (strisce), e senza l’impiego di metafore si trattava di un bel scatolone con all’interno tante scatolette, e via di sballo a estrarre tutto questo ben di Dio.
E tra una scatola da aprire e ordinare, un dato da scarica dal microinfusore e sensore glicemico (con carelink) e salva, stampa, spedisci la mail cifre che si raggruppano e dilatano, numeri pari o dispari che si fondono, passa un’altra settimana all’insegna dell’ottimismo fondato sulla certezza di un equilibrio glicemico ancora una volta ben mantenuto.
La media dei valori glicemici si è attestata su 158 mg/dl, la glicosuria sempre a valore 0, pertanto musica per le orecchie del diabetico in questa estate che, nonostante tutto, va