La stipsi, la stitichezza la si affronta in diversi modi. La prima cosa da fare per andare di corpo regolarmente è di bere il giusto quantitativo d’acqua giornalmente così da rendere più molli le feci ed espellerle senza troppa fatica. Poi aiuta e anche molto il movimento, anche il semplice camminare sostiene la motilità intestinale, d’altronde basta vedere il regno animale dove è difficile trovare manifestazioni di difficoltà defecatoria proprio per via della mancanza di stasi e sedentarietà continuativa.
Basta andare a cercare tra i consigli della nonna e si possono trovare diverse pratiche utili e naturali per affrontare problematiche semplici e temporanee del vivere quotidiano: da come smacchiare un vestito, mantenere umido il gesso, cuocere i cavolfiori, scacciare i topi, pulire un CD rigato e tanto molto altro ancora.
Un conto è certa tradizione popolare, un altro è affrontare una malattia complessa e irta di ostacoli come il diabete e il tipo 1 in particolare modo con tutte le sue variabili e la terapia d’insulina associata al controllo glicemico e molto altro ancora.
A far tempo dall’apertura del blog di tanto in tanto qualche lettore invia commenti nei post circa la terapia effettuata col diabete e consigli relativi alle dosi d’insulina da effettuare o correggere in relazione a determinate situazione: un pasto complesso, un’attività fisica impegnativa e via di seguito.
Lo stesso fatto accade all’interno dei social network, Facebook in testa.
Voglio ancora una volta, e non sarà l’ultima, ricordare e sottolineare come sull’argomento non si scherza e agisce con disinvoltura. Prima cosa: su qualsiasi terapia del diabete è solo il medico a dare prescrizioni e fornire indicazioni su manovre e quant’altro utile, necessario per cercare di affrontare al meglio la malattia. Seconda cosa: le azioni conseguenti relative a un paziente le si affrontano con cognizione di causa, con la storia clinica, anamnesi del soggetto, schema terapeutico in corso e via di questo tipo. La medicina a distanza nonostante fantasie informative e simili non sostituisce oggi l’analisi “de visu” dell’assistito. Terza e ultima cosa: ogni diabetico è diverso e unico nella malattia e reazione alla stessa, pertanto trovare gemellaggi di sorta è non solo sbagliato ma pure dannoso e anche di molto per la salute e integrità fisico individuale.
Sia chiaro ciascuno si assume la sua responsabilità verso la malattia propria e in rapporto agli altri. Per quanto riguarda l’autore di questo post così come tutti gli altri del blog le nostre assunzioni di responsabilità sono marcate e ripetute nell’inizio dell’intestazione a: il mio diabete, ricordarlo e sottolinearlo è salutare per noi e voi. Il diabete è una malattia e non sulla terapia non si scherza.