Aiuto come “ti amo” cinque lettere difficili a trovarsi anche se a parole sentite e dette un numero infinito di volte nell’arco della vita, spesso ambite mai vissute o poco vissute nella realtà. Oggi mi fermo alla prima: aiuto, un concetto, un’idea, un bisogno, una necessità quando ci si trova in difficoltà e non si sa dove andare a parare, cosa fare. Una situazione spesso presente nell’arco della vita con il diabete. I momenti d’impasse capitano proprio quando ti trovi senza appigli e che si fa? In Italia nel campo diabetico alcuni anni fa ci fu, ricordo, una iniziativa della dell’associazione di diabetici FAND di organizzare un numero verde di consulenza in determinate ore della settimana, poi per il resto molto veniva lasciato alla buona volontà dei singoli medici e centri sanitari. Il presente con la rete e i social network in particolare ha visto e vede un condivisione amplificata all’ennesima potenza degli scambi di informazione, supporto e solidarietà operativa, fattiva tra diabetici e loro familiari. Rispetto ai gruppi di cosiddetto auto aiuto un salto di qualità importante che va comunque sempre monitorato e seguito con attenzione poiché come nella vita diretta si annidano malintenzionati, ciarlatani e simili, pronti ad approfittarne dei più sprovveduti e fragili nella vita, con e senza diabete.
Negli Stati Uniti è nato un servizio di supporto disponibile con app per Iphone e Android denominato: HelpAround letteralmente aiuto nei dintorni che si promette di offrire una rete di sicurezza per quanti, diabetici, si trovano in difficoltà. HelpAround non sostituisce pronto soccorso, medico e restanti operatori sanitari, si propone soltanto di offrire nelle vicinanze un risposta d’aiuto immediata per situazioni di crisi improvvise. L’applicazione mobile HelpAround collega gli utenti nella zona che potrebbero essere in grado di dare le forniture mancanti o anche aiutare con un controllo della glicemia o un’iniezione. L’applicazione serve anche come una comunità per consigli e sostegno.
Le fasce della popolazione diabetica che hanno un domanda maggiore di supporto nella malattia, sia relazionale, emotivo che pratico sono gli adolescenti con diabete i quali vogliono solo vivere una vita come tutti gli altri, senza preoccuparsi del diabete. Mentre i genitori si arrabbiano con loro perché non si gestiscono e replicano che non è facile la convivenza con la malattia. I giovani adulti, per loro risulta abbastanza difficile destreggiarsi tra la scuola, il lavoro e la vita sociale, con la malattia senza rischiare una caduta verso il basso nella lotta costante per gestione del loro diabete.
Mamme, le facenti funzioni di pancreas dei loro figli a tempo pieno non sempre afferrano quanto gli viene spiegato dagli educatori sanitari e medici per aiutarle nella presa in carico di problemi e stiuazioni.
Il tipo 2 non riesce a trovare una disciplina alimentare e nello stile di vita in autonomia nonostante Il medico gli ha detto che dovrebbe mangiare meglio e fare più esercizio fisico, ma tutto è ‘così difficile da fare . Mai più code
Rimanere bloccati, senza un glucometro, strisce reattive o zucchero può essere molto brutto. Ma correre a casa o in farmacia non è sempre possibile. La Safety Net diabete permette di trovare e contare su altri con diabete nella vostra zona.
Come funziona? Quando si registra una richiesta su HelpAround, il motore cerca “aiutanti” nella rete di sicurezza dedicata al diabete. Si identificano le persone con le più alte probabilità di essere in grado di aiutare, gli si notifica della richiesta, e invita a rispondere.
Ho scaricato l’applicazione sul telefono ed effettivamente arrivano richieste d’aiuto localizzate sono tra USA e Canada. L’iniziativa in sé è valida in specie per la geolocalizzazione degli interessati. A mio avviso, a prescindere da questa rete, resta aperta la questione dell’assunzione di responsabilità individuale, come affrontarla e garantirla, sia per chi la chiede come per chi la da.