Ci sono due specie del genere umano che odio profondamente fino addirittura ad evocarne la morte: i parassiti, gli sciacalli ai quali aggiungo coloro che non prestano soccorso verso chi versa in difficoltà. Questa sorta di avvoltoi e iene mi è capitato di vederle in azione una volta anche su di me.
Non ricordo bene se l’episodio, risalente a un anno fa, lo avevo già riportato all’interno del blog, e comunque riguarda uno specchiato, purtroppo, della vita con il diabete. Vado a ricapitolare l’accaduto: avevo appena terminato la visita di controllo dal reumatologo e mi sentivo un poco debole, per fortuna avendo il sensore addosso e funzionante, dava la glicemia in discesa allora onde evitare un ipoglicemia, vado nel vicino bar e prendo una brioche dolce con caffè e due bustine di zucchero dissolte dentro.
L’errore da me compiuto dopo aver preso lo zucchero è stato di non aspettare la sua messa in circolo stando fermo almeno mezz’ora. Infatti mentre la glicemia si trovava a 78 mg/dl, che per un diabetico d’annata come lo scrivente è già sintomo di una iniziale ipoglicemia, vengo affiancato al marciapiede da due tipi in auto che si spacciano per miei ex compagni di scuola e dopo un poco di sceneggiata cercano di vendermi dei completi da uomo. Purtroppo in quel momento non sono in grado di reagire come mio solito davanti a questi casi (mandando il genere di persone a quel paese) nel mentre cominciano a farmi vedere i capi, come in un film poliziesco d’azione, intervengono polizia e guardia di finanza con due volanti e relativo furgone per fermare i soggetti, noti e già più volti fermati, arrestati e segnalati alla giustizia e fare i verbali e rilievi del caso, prendendo anche i miei documenti.
All’ispettore della polizia fu per la prima volta che ebbi a mettere in evidenza il mio stato di diabetico con sensore e microinfusore alla mano, e carinamente gli agenti mi fecero sedere nei sedile posteriore della loro auto fintanto che non mi fossi ripreso dall’ipoglicemia.
La storia ha due ordini di morale: la prima, con l’ipoglicemia il rischio su strada come in casa può essere sempre presente anche semplicemente andando a piedi, camminando. Oggi si agita lo spauracchio della guida dell’auto per ovvi motivi di responsabilità verso terzi in casi di evento ipoglicemico, ma oltre a quanto riportato prima con l’episodio di cronaca già nel 1978 mi trovai a perdere conoscenza causa coma ipoglicemico mentre aspettavo il bus e con tanto di trauma cranico. La seconda riguarda i due tipi, ovvero proprio ieri mentre tornavo a casa in autobus li vedevo fermati dalla guardia di finanza per una replica delle imprese truffaldine.
Ecco ricordo a quanti dicono che il diabete è una condizione, uno stato d’animo e non una malattia che oltre a dire una solenne fesseria, cazzata si fa disinformazione e maleducazione sanitaria. Infine ribadisco come si deve sempre stare in attenzione sia per evitare l’ipoglicemia che approfittatori, parassiti e sciacalli circostanti. Mai abbassare la guardia.