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occhioOcchio non vede dente non duole e le suole non sanno dove mettere i piedi. Sono tante le patologie oculari, un breve elenco: cellulite orbitaria, rrombosi del seno cavernoso, esoftalmo, dacriostenosi, dacriocistite, edema palpebrale, blefarite, orzaiolo, calazio, entropion ed ectropion, patologie della congiuntiva, congiuntivite acuta, congiuntivite virale, congiuntivite batterica non-gonococcica, congiuntivite gonococcica degli adulti, congiuntivite da inclusi, congiuntivite allergica stagionale, congiuntivite cronica, tracoma, Congiuntivite allergica perenne, Cheratocongiuntivite primaverile, Episclerite, Sclerite, Pemfigoide cicatriziale, Cheratite puntata superficiale, Ulcera corneale, Cheratite da herpes simplex, Herpes zoster oftalmico, Cheratocongiuntivite secca, Cheratocongiuntivite flittenulare,   Cheratite interstiziale, Cheratite ulcerativa periferica, Cheratomalacia, Cheratocono, Cheratopatia bollosa, Trapianto di cornea Cataratta, Uveite, Sindromi uveitiche frequenti, Sindromi mascherate, Retinopatie vascolari, Retinopatia ipertensiva, Retinopatia diabetica, Occlusione dell’arteria retinica centrale, Occlusione della vena retinica centrale,Degenerazione maculare legata all’età, Distacco di retina, Retinite pigmentosa, Glaucoma, Glaucoma primario ad angolo aperto, Glaucoma ad angolo chiuso, Papilledema, Papillite, Neurite retrobulbare, Ambliopia tossica, Atrofia ottica, Lesioni delle vie ottiche superiori.

Era solo un piccolo campionario naturalmente all’intervento dell’elenco la complicanza per eccellenza che interessa noi diabetici è la retinopatia diabetica.

Questa importante causa di cecità può essere particolarmente grave nei pazienti affetti da diabete mellito insulino-dipendente (DID) (diabete mellito tipo I); si verifica frequentemente anche nel diabete mellito cronico non insulino-dipendente (DNID) (diabete mellito tipo II). Il grado della retinopatia sembra altamente correlato con la durata del diabete.

La retinopatia non proliferante (già nota come retinopatia “background”) è caratterizzata da un aumento della permeabilità capillare, microaneurismi, emorragie, essudati ed edema. I sintomi visivi generalmente non compaiono negli stadi precoci di retinopatia non proliferante. Comunque, in un piccolo numero di pazienti possono comparire modificazioni visive precoci significative, specialmente in pazienti affetti da DNID. Perciò, le linee guida della valutazione comprendono un immediato esame annuale nei pazienti con DNID ed esami annuali che cominciano dopo 5 anni dalla diagnosi in quelli con DID. Gli esami clinici delle donne affette da diabete andrebbero eseguiti ogni tre mesi durante la gravidanza.

I primi segni della retinopatia diabetica spesso sono rappresentati dalle dilatazioni venose e da piccole macchie rosse che si osservano oftalmoscopicamente nel polo retinico posteriore. Le macchie sono causate da microaneurismi capillari, che possono essere dimostrati con l’angiografia a fluorescenza. Le emorragie retiniche puntiformi e a macchia, l’edema profondo e gli essudati lipidici possono alterare la funzione maculare. I sintomi tardivi si riferiscono a una diminuzione generalizzata del visus provocata da una ridotta perfusione ed edema maculare. L’edema maculare è una causa comune di alterazione visiva nei diabetici e può essere evidenziato meglio o essere confermato con l’angiografia a fluorescenza. Compaiono i cotton-wool spot (essudati molli) che sono microinfarti causati da ridotta perfusione retinica. Essi sono bianchi e nascondono i vasi sottostanti. Gli essudati duri sono provocati da un edema cronico. Essi sono gialli e generalmente profondi rispetto ai vasi retinici.

La retinopatia proliferante è caratterizzata da un’anomala neoformazione vascolare (neovascolarizzazione) che cresce sulla superficie vitreale e si estende nella cavità vitreale. In casi avanzati, possono formarsi membrane neovascolari provocando un distacco di retina trazionale. Dalle neovascolarizzazioni possono originare emorragie vitreali. I sintomi visivi sono variabili, in relazione agli eventi patologici. Per esempio, una grave e improvvisa perdita del visus può verificarsi quando è presente un’emorragia intravitreale. La prognosi visiva nella retinopatia proliferante è più limitata se associata a grave ischemia retinica, neovascolarizzazione estesa o formazione estesa di tessuto fibroso.

Il controllo del diabete e della pressione sanguigna è importante. Il Diabetes Control and Complications Trial ha dimostrato che la terapia intensiva con insulina può ritardare l’insorgenza e rallentare la progressione della retinopatia diabetica, della nefropatia e della neuropatia nei pazienti con DID. I sintomi visivi, comprendenti una visione offuscata, un’improvvisa perdita della vista in uno o ambedue gli occhi e la comparsa di macchie nere, di ragnatele o di lampi luminosi nel campo visivo, rappresentano sempre indicazioni per una consulenza oftalmologica immediata.

La fotocoagulazione panretinica può diminuire o eliminare la retinopatia proliferante e la neovascolarizzazione iridea. La fotocoagulazione precoce riduce il rischio di sviluppo del glaucoma neovascolare. In molti casi di emorragie vitreali può essere utile la vitrectomia.

Ragion per cui a ottobre e comunque in questo periodo dell’anno è opportuno dedicare una giornata alla visita oculistica per la quale è sufficiente l’esame del fondo dell’occhio, un tipo di controllo estremamente veloce e indolore, da non esitare a fare.