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narramiUna soap opera, o anche più brevemente soap (plurale invariato), è un dramma nato per la radio e diventato anche un prodotto televisivo con la nascita successiva della televisione. È strutturata in un numero molto ampio di parti destinate ad essere trasmesse in giorni diversi e chiamate puntate. La soap opera per la televisione rappresenta un genere della fiction televisiva e in quanto strutturata in un numero molto ampio di parti viene definita fiction televisiva a lunga serialità. In particolare rappresenta un genere del serial televisivo essendo strutturata da un punto di vista narrativo come un’unica storia suddivisa in un numero ampio di puntate.

La soap opera stabilisce una forte fidelizzazione con il telespettatore, frutto della sua cadenza giornaliera e di una struttura narrativa che non permette di saltare un appuntamento senza perdere parti dell’intreccio narrativo.

Leggendo questa breve introduzione si capisce bene lo stretto legame tra diabete e soap opera nonché lo sviluppo narrativo che unisce questi due elementi: una patologia popolare e una rappresentazione di massa.

E sempre dalla stretta analogia tra una malattia che risente del variare glicemico associato a quello umorale, si può decantare in tante forme: attività fisica, cultura alimentare, ma anche sviluppo narrativo e rappresentazione figurativa.

La cosiddetta medicina narrativa o come preferisco meglio preferisco definirla: scrittura terapeutica è provato come possa offrire benefici al sistema immunitario e di converso aiutare ad alleggerire il carico glicemico.

Il diabete si presta ad essere scritto e descritto come si evince dalle testimonianze plurime rappresentate in particolare dal mondo ad alta lettura e letteratura come, in particolare, quello offerto dalla realtà anglosassone. Mentre negli USA e Gran Bretagna la medicina narrativa e scrittura terapeutica ha avuto fin dal 1945 un buon supporto editoriale e bibliografico e con l’arrivo di internet il fenomeno si è andato ad estendersi tramite siti, blog “ad hoc”; in Italia c’è stato un processo inverso, ovvero grazie alle testimonianze sviluppatesi mediante la rete alcune di esse come altre hanno finito per trovare pubblicazione da parte di case editrici di primo livello che no.

Un altro dato singolare del percorso editoriale diabetico e che lo differenzia dagli altri paesi nell’ambito della scrittura terapeutica riguarda gli autori. Nel nostro paese si tratta nella maggioranza dei casi di madri o genitori di diabetici al contrario che oltre confine dove il rapporto si ribalta. Una nostra specificità da sottolineare poiché mette in risalto, se non ce ne fosse bisogno, il ruolo centrale della famiglia nella malattia diabetica, con tutte le problematiche e difficoltà insite in tale contesto.