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blogCompie gli anni il blog: ne fa sette. Pochi, tanti? La cifra e quantità non importa guardo alla sostanza di questa esperienza, poi ripercorrendo le tappe trascorse si capisce l’evoluzione dello spazio occupato dal Mio Diabete. Un anno fa pensavo di chiudere il sito, oggi sono, siamo qui a continuare il percorso rinvigorito da nuovi contributi e potenzialità.

Cosa ho maturato in questo lasso di tempo e quale versante del pianeta desidero esplorare nel divagare del rapporto uomo – malattia? Guardando sempre avanti cercherò, cercheremo di recuperare quello che manca.

Quello che manca è la pazienza, la voglia di ascoltare veramente l’altro, la sensibilità e così si finisce per accontentarsi di conoscenze superficiali dettate dall’apparenza. Ma quanti hanno il coraggio di entrare nell’animo altrui? Ci si nasconde dietro le proprie debolezze o il proprio essere “complicati” per trovare giustificazione alle proprie mancanze. Si cercano amicizie, amori, ci si lamenta della loro mancanza, ma poi non ci si rende conto che tutto ciò che si ha è solo il risultato di quello che si è. Non è l’essere veri che manca, ognuno è vero fosse anche nella propria falsità, ma è il coraggio della verità che manca, il coraggio di dire apertamente ciò che si ha nel cuore, il coraggio di non essere indifferenti agli altri, il coraggio di ascoltare gli altri, ma prima di tutto se stessi. Non si potrà mai costruire nulla se non si ha la forza di guardarsi allo specchio.

Ecco ho bisogno di conoscere, imparare, sapere. E guardo avanti nella mia vita, nel blog alimentando la necessità di apprendere.

Non mi interessa che cosa fai per guadagnarti da vivere, voglio sapere che cosa ti fa soffrire e se osi sognare di incontrare il desiderio nel tuo cuore. Non mi interessa quanti anni hai, voglio sapere se rischierai di sembrare ridicolo per amore, per i tuoi sogni, per l’avventura di essere vivo. Non mi interessa quali pianeti sono in quadratura con la tua luna, voglio sapere se hai toccato il centro del tuo dispiacere, se sei stato aperto dai tradimenti della vita o ti sei inaridito e chiuso per la paura di soffrire ancora. Voglio sapere se puoi sopportare il dolore, mio o tuo, senza muoverti per nasconderlo, sfumarlo o risolverlo. Voglio sapere se puoi vivere con la gioia, mia o tua; se puoi danzare con la natura e lasciare che l’estasi ti pervada dalla testa ai piedi senza chiedere di essere attenti, di essere realistici o di ricordare i limiti dell’essere umani.

Non mi interessa se la storia che racconti è vera, voglio sapere se riusciresti a deludere qualcuno per mantenere fede a te stesso; se riesci a sopportare l’accusa di tradimento senza tradire la tua anima.

Voglio sapere se puoi essere fedele e quindi degno di fiducia.

Voglio sapere se riesci a vedere la bellezza anche quando non è sempre bella; e se puoi ricavare vita dalla Sua presenza. Voglio sapere se riesci a vivere con il fallimento, mio e tuo, e comunque rimanere in riva a un lago e gridare alla luna piena d’argento: “Sì!”

Non mi interessa sapere dove vivi o quanti soldi hai, voglio sapere se riesci ad alzarti dopo una notte di dolore e di disperazione, sfinito e profondamente ferito e fare ugualmente quello che devi per i tuoi figli.

Non mi interessa chi sei e come sei arrivato qui, voglio sapere se rimani al centro del fuoco con me senza ritirarti.

Non mi interessa dove o che cosa o con chi hai studiato, voglio sapere chi ti sostiene all’interno, quando tutto il resto ti abbandona. Voglio sapere se riesci a stare da solo con te stesso e se apprezzi veramente la compagnia che ti sai tenere nei momenti di vuoto.

Grazie a voi lettori, esploratori che seguite questo blog. Il Mio Diabete continuerà ad annoiarvi intrattenervi. A raccontare, informare, appassionare e altro ancora. La storia, la vita continua.