La Farnesina ha annunciato che Gianluca Salviato è stato liberato. Rapito in Cirenaica nel marzo 2014, il tecnico veneto di un’azienda di Udine è giunto a Roma questa notte. «Il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale conferma la liberazione del connazionale Gianluca Salviato, giunto a Roma questa notte. Grazie al lavoro di tutti gli organi dello Stato coinvolti». È quanto si legge in una nota della Farnesina.
Salviato, che soffriva di diabete, lavorava a Tobruk per l’azienda Enrico Ravanelli, società che opera nel settore delle costruzioni. Dalle prime ore dopo il suo rapimento si è subito temuto per la sua salute per la malattia di cui soffre. Nella sua macchina erano rimaste infatti le medicine per lui vitali. Il tecnico quarantottenne si trovava a Tobruk per seguire i lavori di realizzazione degli impianti fognari nei quali l’azienda è impegnata da due anni. Beh nonostante tutto il rapimento ha avuto un lieto fine con la liberazione di Salviato. Una buona notizia anche in coincidenza con l’appena conclusa giornata mondiale del diabete.
Dopo la liberazione di Gianluca Salviato in Libia, a soli tre giorni da quella dell’emiliano Marco Vallisa sempre nel paese nordafricano, restano quattro gli italiani sequestrati all’estero. Sulla loro sorte non si hanno più notizie in alcuni casi da mesi, in altri da anni: le due giovani cooperanti lombarde Vanessa Marzullo e Greta Ramelli, scomparse in Siria dal 31 luglio 2014; il gesuita romano padre Paolo Dall’Oglio, sequestrato a fine luglio 2013 in Siria; il cooperante palermitano Giovanni Lo Porto, scomparso il 19 gennaio 2012 tra Pakistan e Afghanistan.