Il karma il tantra la gerecca sono alcune frasi, parole entrate nel vocabolario e confabulario delle persone colte sul fatto nel darsi arie e toni di civiltà transnazionale con migrazioni mentali ma poco reali nei fatti. E una concetto aspirato e trattato dal 1945 ai giorni nostri con un crescendo esponenziale derivato dall’imperversare della medicina olistica, riguarda i messaggi che il corpo ci manda e da questi segnali diventa possibile, per alcuni, capire se qualcosa non va nell’equilibrio armonico tra uomo e universo, tra fisico e mente: fisicamente.
Ebbene un diabetico deve sapere che la malattia, il diabete, comunica con noi, ci manda ogni giorno, ora, dei messaggi che sta a noi interpretare o controllare laddove lo si richiede. Il primo di questi segnali lo riceviamo dai disturbi nella meditazione e in particolare col sonno. Noi diabetici abbiamo sovente dei disturbi del sonno provocati dalla malattia: quali? Beh i due principali sono frutto dello scompenso glicemico ovvero l’iperglicemia e la ipoglicemia. La prima rende difficoltoso il riposo e sonno, se non addirittura può portare a una insonnia temporanea. Mentre l’ipoglicemia può portare a uno stato crescente di sonnolenza e questo in particolare è subdolo poiché l’interessato a volte ritiene il fenomeno naturale anziché frutto di una alterazione pericoloso dei livelli degli zuccheri nel sangue. Sottolineo in particolare l’ultimo aspetto della sonnolenza, in quanto grazie alle curve tracciate dal sensore glicemico ho capito dopo decenni di diabete che tale manifestazione riportava una caduta della glicemia proprio nel pomeriggio e lontano dal pasto.
E’ sempre più percepita l’importanza del sonno per la nostra vita; è anche una delle poche attività che sosteniamo per gran parte del giorno, dall’infanzia alla vecchiaia. Molte persone, tuttavia, soffrono di qualche disturbo del sonno sufficiente per recarsi in visita dal medico. Le lamentele più comuni riguardano il dormire troppo poco, la sensazione di eccessiva sonnolenza diurna o i disturbi e le difficoltà durante il sonno, o ancora circostanze difficilmente spiegabili come ad esempio il sonnambulismo. Ecco per noi diabetici questi esempi non vanno trascurati o peggio ignorati, non sono problemi banali. Se si hanno disturbi durante il sonno e la veglia si è chiaramente a rischio di patologia e può essere compromesso l’andamento lavorativo, i rapporti sociali e l’aspetto psicologico. I sintomi di insonnia e di eccessiva sonnolenza diurna possono derivare da diverse cause che vanno capite, diabete per primo e ognuna delle quali richiede una valutazione ed un trattamento specifici.
L’impatto del sonno interrotto sull’ umore del giorno successivo, la stanchezza, eventuali dolori muscolari, deficit attentivi e ridotta concentrazione possono essere estremamente significativi. Essendo noi diabetici degli specialisti nel tenere memoria dei valori della glicemia potremmo nel caso ci fosse bisogno, stendere un “diario del sonno”, di almeno due settimane in cui si registrano i modelli di sonno e veglia, l’eventuale pisolino e l’attività durante il giorno, l’uso di stimolanti, l’assunzione di ipnotici (farmaci attivi sul sonno) o la quantità di alcool giornaliera consumata, la dieta, il numero di risvegli durante la notte, per quanto tempo ritengono di aver dormito e il modo in cui percepiscono il loro stato d’animo e la vigilanza durante il giorno.
Grazie a queste metodiche sono riuscito a recuperare un certo miglioramento nella qualità del sonno e di vita. Ma tale considerazione resta personale: il riposo è un abito su misura e ciascuno di noi deve trovare la sua dimensione e taglia per stare bene.